Veterinari licenziati, ricorso contro Asugi

L’accusa era (ed è) pesante. E culminò con il licenziamento in tronco, da parte dell’Azienda sanitaria, di due dirigenti veterinari: Diego Ravasin e Andrea Marussi. I fatti risalivano a un periodo antecedente alla fusione con l’Aas triestina. I due, secondo gli inquirenti, si recavano al bar, alle volte accomodandosi sulle sedie e i tavolini esterni; approfittavano anche per fare shopping o per andare a pranzo dai genitori quando avrebbero dovuto essere in servizio. Quello che la Guardia di finanza di Gorizia scoprì, nel gennaio dell’anno scorso, fu un presunto nuovo caso di assenteismo.
Ne parliamo oggi perché l’Asugi ha affisso all’Albo pretorio due decreti firmati dal direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, Antonio Poggiana. Due provvedimenti “gemelli” che annunciano la costituzione nel giudizio di appello avverso alla sentenza 144/2021 emessa dal Tribunale di Gorizia in funzione di Giudice del lavoro. In sostanza, viene conferito l’incarico (in realtà è una conferma del mandato) all’avvocato Maria Luisa Miazzi.
Un rapida cronistoria degli ultimi sviluppi. Ad ottobre 2020, gli avvocati dei due dirigenti veterinari presentarono ricorso al Giudice del lavoro di Gorizia per ottenere la “dichiarazione di illegittimità” del licenziamento disposto dall’Azienda nel marzo 2020 e la condanna dell’Asugi alla reintegrazione sul posto di lavoro. Non solo. I due accusati chiesero, nel merito, al Giudice del lavoro la condanna dell’Azienda al pagamento di un risarcimento pari all’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del Tfr dalla data del licenziamento e sino al giorno della effettiva reintegrazione, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
L’Azienda che, ha sempre ritenuto la sanzione disciplinare «legittima», ritenne opportuno costituirsi in giudizio e individuò l’avvocato Maria Luisa Miazzi quale legale a cui affidare l’incarico di patrocinio. Tale fase di giudizio si è conclusa con l’emanazione della sentenza del maggio 2021 che ha rigettato il ricorso dei ricorrenti con condanna a rifondere le spese di lite liquidate nella misura di 4.000 euro per competenze, oltre a eventuali esborsi, spese generali e accessori dovuti come per legge.
A quel punto, e questo è lo sviluppo odierno, sia Diego Ravasin, sia Andrea Marussi hanno deciso, attraverso i loro legali, di appellarsi a tale decisione alla Corte d’appello con sede a Trieste. Pertanto, per l’Asugi, è risultato necessario costituirsi (nuovamente) in giudizio «al fine di ottenere - si legge nel decreto del dg Poggiana - la reiezione dell’appello e la riconferma della sentenza di primo grado, con rifusione delle spese di lite». Anche in questo caso, la scelta è ricaduta nuovamente sull’avvocato Maria Luisa Miazzi che già ha patrocinato l’Azienda nel primo grado di giudizio. A lei è stato riaffidato l’incarico di patrocinio legale.
La professionista incaricata, oltre ad aver fornito le informazioni necessarie, ha accettato l’incarico e ha quantificato il compenso per la difesa in questo grado di giudizio in 13.927 euro lordi. Il caso, dunque, approderà alla Corte d’appello.
La vicenda dei due veterinari fece molto rumore all’inizio dell’anno passato anche perché coinvolti erano (e sono) due professionisti molto conosciuti in tutto l’Isontino. Le indagini furono portate avanti dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Fiamme gialle di Gorizia, coordinati dai sostituti procuratori Laura Collini e Paola Ancora della Procura della Repubblica di Gorizia.
Si parlò, allora, di indagini tecniche e pedinamenti, anche mediante l’esame di una copiosa documentazione relativa alle attività di servizio svolte dagli stessi veterinari e l’elaborazione dei dati relativi. Subito, ai due medici veterinari del Dipartimento di prevenzione, il Gip applicò la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio. —
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