Vertice in Prefettura per trovare altri siti

Serve posto per una cinquantina di richiedenti asilo. Negativi i sondaggi a Grado e a Monfalcone
Di Vincenzo Compagnone
Bumbaca Gorizia 16.12.2014 Prefettura incontro sindaci firma Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.12.2014 Prefettura incontro sindaci firma Fotografia di Pierluigi Bumbaca

A.A.A, albergo cercasi. Nella riunione svoltasi l’ultimo dell’anno in Prefettura e incentrata sull’emergenza-profughi, si è parlato soprattutto di questo. Da parte dei presenti - c’erano, col prefetto Vittorio Zappalorto, l’assessore provinciale Ilaria Cecot, il direttore della Caritas don Paolo Zuttion, Gianfranco Schiavone dell’Ics-Consorzio rifugiati e una delegazione di volontari - è stata sottolineata ancora una volta la necessità di reperire nuovi siti che possano accogliere, in provincia di Gorizia ma anche fuori dall’Isontino, i richiedenti asilo che continuano ad arrivare alla spicciolata in città e che, ormai, non si sa più dove mettere.

Lo spunto è stato dato anche dalla notizia che il 30 dicembre erano stati trasferiti in un albergo di Palmanova i 43 profughi afghani arrivati a Udine e ospitati dalla notte della vigilia di Natale in una palestra del capoluogo friulano. I “sondaggi” finora effettuati, in particolare a Grado ma anche a Monfalcone e in altre località, non hanno sortito però esito positivo. A Gorizia ci sarebbe l’ex Transalpina, da tempo chiusa, ma è evidente che il capoluogo ospita già un numero elevato di migranti, oltre 200, parte dei quali (il grosso si trova al Nazareno) sono stati accolti già in un hotel della periferia, l’Internazionale di via Trieste.

Ulteriori “ricerche” saranno effettuate in questi giorni. Si tratta di dare un riparo a una cinquantina di richiedenti asilo extra-convenzione che attualmente trovano ospitalità al dormitorio della Caritas di Piazzutta, alla comunità Arcobaleno e nelle parrocchie di San Rocco e della Madonnina. La cena viene preparata loro dai volontari nella sede della Caritas.

Quanto alla rete di accoglienza diffusa nei Comuni, continua a dipanarsi faticosamente e con enormi lungaggini. È stato confermato che, dopo i 15 profughi accolti nell’ex Centro diurno per tossicodipendenti di Terranova (San Canzian d’Isonzo), 5 afghani saranno ospitati da casa Joana, la stuttura della comunità Arcobaleno che si trova a Farra d’Isonzo. Già tramontata l’ipotesi di sfruttare, a Cormòns, i locali dell’ex sede universitaria (che pare sia in vendita), resta in piedi l’ipotesi di mettere a norma l’ex caserma dei carabinieri di Gabria, ma se ne parlerà non prima di febbraio. Per il resto, null’altro da segnalare. Intanto, i 4 profughi affetti da scabbia sono stati “ricoverati” al Cara di Gradisca.

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