Venticinque anni dopo Chiusaforte abbraccia gli alpini del Cividale

. «Ci ritroveremo l’11 novembre, qui a Chiusaforte per sottolineare i 25 anni della chiusura del Cividale». Si è conclusa con l’annuncio di Gianfranco Beraldo, presidente dell’Associazione Fuarce Cividat, la giornata dedicata alle “penne nere” giunte a Chiusaforte per l’annuale visita alla caserma Zucchi e ai luoghi dove hanno prestato il servizio militare.
«Quel giorno, sarà un mercoledì – ha aggiunto Beraldo – sarà trascorso un quarto di secolo da quando il pluridecorato vessillo del glorioso Battaglione ha trovato ospitalità al museo delle bandiere a Roma. Una bandiera su cui brillano le medaglie d’oro testimoni del valore e del sacrificio delle sue penne nere, che si sono distinte particolarmente nella Grande Guerra, nella campagna di Grecia e poi anche in quella di Russia, nel secondo conflitto mondiale. In Russia, furono insigniti con la medaglia d’oro anche il sergente maggiore Paolino Zucchi, cui è dedicata la caserma di Chiusaforte, il capitano Dario Chiaradia e il sottotenente Carletto Gavoglio. Ad accogliere gli alpini giunti dai gruppi e dalle Sezioni della Regione gli abitanti di Chiusaforte con il vice sindaco Giorgio Pozzecco, il responsabile del gruppo Alpini Monte Canin, Eraldo Battistutti ed il “vecio” Sergio De Monte, sergente del Cividale, classe 1933, figura di rilievo per gli ospiti, da anni un punto di riferimento a Chiusaforte. Alle onoranze ai Caduti e alla successiva sfilata, preceduta dalla banda di Fagagna presenti anche l’assessore regionale Stefano Zannier e, in rappresentanza del Comune di Cividale, il consigliere regionale Elia Miani. «Sono felice di essere presente anche quest’anno – ha detto De Monte che è stato anche capogruppo –. Quando ho fatto la naja io nel 1956, però il battaglione era ancora a Cividale, ma prima di arrivarci ero stato alla scuola di Aosta. Certo queste sono giornate in cui è bello ritrovarsi».
E l’abbraccio che gli ha riservato Gianni Spizzo di San Daniele, della classe 1951, conosciuto tanti anni fa quando nel 1971 sotto la naja aveva scoperto la macelleria De Monte, è stato per lui una forte emozione.
«Gli altri anni andavo solamente al raduno di Cividale – ha ricordato Spizzo – ma questa volta sono venuto apposta a Chiusaforte per salutare Sergio». E fra tanti arrivati da lontano c’era Guido Saccani di Parma sergente al Cividale nel 1976. «A quel tempo, danneggiata dal terremoto, la caserma Zucchi era un rudere e quindi, il battaglione era salito a Tarvisio e la mia compagnia, la 16a, era alloggiata a Camporosso». —
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