Vendita dell’aeroporto di Ronchi, in corsa due gestori italiani

RONCHI DEI LEGIONARI. Due investitori del settore, entrambi italiani, pronti a partecipare alla gara per l’acquisto del 45% della società Trieste Airport.
Le conferme arrivano dai vertici dello scalo regionale, a pochi giorni dall’apertura delle buste, prevista per mercoledì prossimo, 6 giugno. Top secret i nomi “ufficiali”, ma da indiscrezioni gli interessati a sviluppare il proprio business a Nordest sarebbero Adr (Aeroporti di Roma, controllato da Atlantia dei Benetton) e Sacbo, l’azionista di maggioranza dello scalo di Orio al Serio, a sua volta controllato da Sea (Aeroporti di Milano Linate e Malpensa). Non è escluso naturalmente che qualcun altro si aggiunga, a sorpresa e all’ultimo momento, alla lista di pretendenti, ma ormai i tempi stringono.
Il presidente del Trieste Airport Antonio Marano è tornato a parlare del “no” alla gara di Save, la società di Enrico Marchi che gestisce gli scali di Venezia, Verona, Treviso e Brescia. «Save non partecipa - dice Marano - ma si tratta di una valutazione di tipo industriale, loro sono molto impegnati in vari progetti, penso vogliano restare concentrati solamente su quelli».
C’è da considerare comunque che il prezzo fissato nella gara europea, cioè 40 milioni per ottenere il 45% e la gestione operativa della società, da qualcuno può essere considerato piuttosto elevato, cioè il massimo di una forchetta che poteva andare dai 30 ai 40 milioni appunto.
Come si ricorderà un advisor indipendente, un paio di mesi fa, aveva valutato 70 milioni di euro il 100% di Ronchi. Se i concorrenti dovessero essere due o più di due per scegliere il vincitore dovrà essere costituita una Commissione composta da esperti indipendenti che aggiudicheranno la gara.
Se invece, alla fine, vi dovesse essere una sola offerta, il pretendente si aggiudicherà l’affare, a patto che sia in possesso dei requisiti richiesti. Se, infine, nessuno dovesse presentare la domanda formale, ci potrebbe essere una proroga della gara o una sospensione della stessa, con una eventuale modifica delle regole. In quest’ultimo caso, comunque, la parola passerebbe di nuovo al socio unico, cioè la Regione.
E proprio ieri, in occasione del taglio del nastro per il nuovo duty free dello scalo, due assessori della nuova giunta regionale, Barbara Zilli (Finanze) e Graziano Pizzimenti (Infrastrutture) hanno preso contatto con l’aeroporto e con i dirigenti, il presidente Marano e il direttore generale Marco Consalvo.
«Ho visto uno scalo davvero rivoluzionato rispetto a qualche tempo fa - ha dichiarato Pizzimenti -. Onore al merito di chi ha realizzato queste infrastrutture, adesso siamo davvero a grandi livelli. E il Polo intermodale è fondamentale per aumentare il traffico passeggeri».
«L’aeroporto ha spiccato il volo - ha aggiunto Zilli -. Noi come Regione avremo un ruolo importante nella gestione e nel controllo, siamo in attesa di conoscere i nomi dei partecipanti alla gara per avere un partner industriale con cui lavorare. Pensiamo che questo aeroporto, che è nel crocevia dell’Europa, possa aumentare il traffico grazie al turismo».
Infine Marano e Consalvo hanno fatto il punto su arrivi e partenze. Dopo i primi mesi di stagnazione, maggio sta dando ottimi risultati per Ronchi, con un aumento del 9, 10 per cento di passeggeri rispetto allo stesso mese del 2017.
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