Varmo in lutto piange il cardinale Silvestrini suo cittadino onorario

Nel 2003 aveva accolto con gioia la notizia di diventare un cittadino onorario del comune di Varmo. «Lo accetto volentieri per il valore dell’amicizia che mi lega a questa comunità e a questo paese» aveva detto il cardinale Achille Silvestrini all’allora sindaco Graziano Vatri. Ora anche il piccolo centro del Medio Friuli piange la scomparsa del prelato, che per anni è stato ai vertici della diplomazia vaticana, morto giovedì a Città del Vaticano a 95 anni.
A unirlo a Varmo era stato il rapporto di amicizia che aveva stretto con la famiglia Tonizzo. «Uno dei dieci fratelli, Giuseppe, è sempre stato uno dei suoi più stretti collaboratori – racconta Vatri – nella fondazione villa Nazareth di Roma. Il cardinale era una persona di grande semplicità e umiltà». Numerose furono le volte il cui soggiornò a Varmo. «Ricordo che poco dopo essere diventato cardinale, partecipò a un incontro in sala consiliare la prima settimana di settembre del 1989 – prosegue l’ex primo cittadino – durante il quale anticipò la caduta del muro di Berlino e tutto l’effetto a catena che questo avrebbe comportato nei paesi dell’Est, quello che disse poi si verificò puntualmente due mesi dopo. Seguì poi la parte religiosa con la celebrazione della messa durante le festività della Madonna della Cintura dove quest’anno sarà ricordato con commozione». Il 30 gennaio 2003 ricevette, in una cerimonia svoltasi in chiesa, la cittadinanza onoraria - con le chiavi del comune - assieme al cardiologo Attilio Maseri e al due volte sindaco di Torino Valentino Castellani. Il cardinale Silvestrini era nato a Brisighella, in provincia di Ravenna, il 25 ottobre 1923. Tra il 1958 e il 1969 è stato segretario personale del cardinal Domenico Tardini incarico mantenuto con il segretario di Stato cardinal Giovanni Amleto Cicognani. Come responsabile dei rapporti con le organizzazioni internazionali, è stato a capo della delegazione della Santa Sede alla conferenza dell'Onu sull’uso civile dell’energia atomica nel 1971, e alla conferenza sul “Trattato di non proliferazione delle armi atomiche” nel 1975. Dal 28 luglio 1973, inoltre, è stato nominato sottosegretario del Consiglio degli affari pubblici della Chiesa per poi diventarne segretari. Ieri si sono svolti i funerali nella basilica di San Pietro. Anche il sindaco Sergio Michelin lo ricorda: «Siamo onorati di aver avuto tra di noi una persona così importante e stimata». —
ha collaborato Monia Andri
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