Variante di Dignano, il progetto si farà

SPILIMBERGO. La variante di Dignano si farà. Non ha sortito l’effetto sperato la mozione presentata in consiglio regionale dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, fermamente contrario all’opera, respinta con 29 no, 6 sì e un’astensione.
«Nonostante l’accorato appello degli ambientalisti e di chi ha a cuore la tutela del nostro paesaggio e del nostro territorio, Pd e Pdl hanno dato un senso al patto del Nazareno anche in Friuli Venezia Giulia, votando compatti contro la nostra mozione sulla variante di Dignano. Una mozione che aveva lo scopo di ribadire la contrarietà del Movimento 5 Stelle a un’opera che – come da un anno e mezzo stiamo sostenendo – prima ancora di iniziare sta già vedendo lievitare i costi per la sua realizzazione e puntare l’attenzione su alcune criticità che avevamo riscontrato nel progetto» spiega la portavoce del M5S in consiglio regionale Ilaria Dal Zovo criticando aspramente il voto compatto di centrosinistra e centrodestra a favore della variante.
«Si tratta di un progetto vecchio di decenni, che secondo la stessa presidente Serracchiani andava ripensato e rimodulato – aggiunge il portavoce M5S Cristian Sergo –. Invece, ancora una volta, ci troviamo di fronte alla consueta forma mentis che non sa trovare soluzioni alternative adeguate a progetti così importanti ma solo costruire strade e cementificare il nostro territorio».
Di diverso avviso gli esponenti della maggioranza, Enio Agnola e Armando Zecchinon, rappresentanti in Consiglio del Partito democratico che, in una nota congiunta, replicando alla mozione presentata dal M5S, ribadiscono come la variante di Dignano sia un opera «necessaria per salvaguardare la sicurezza di un’intera comunità». «Va chiarito – aggiungono – che non si parla di realizzare eco mostri, ma di un’opera complessa che porterà delle positività sulla viabilità complessiva. Per quanto riguarda il ponte, avrà lo stesso flusso di traffico attuale, non ci saranno aumenti e quindi bisogna fare attenzione a non creare allarmismi sui problemi di staticità. Abbiamo studi e verifiche che dicono che non c’è pericolo immediato». Infine, concludono con un auspicio: «Le differenze di posizione su questa vicenda non facciano venire meno la storica unità dei Comuni e delle popolazione del medio corso del Tagliamento per la difesa del contesto ambientale del fiume». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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