Vandalismi a Torre Presi di mira il parco e le auto posteggiate
Bruno Oliveti
È uno dei polmoni verdi della città meno conosciuti e frequentati, eppure è senza dubbio uno dei più suggestivi, per l’effetto scenografico offerto dalle numerose specie di piante e fiori che ospita, e per la particolare morfologia, splendido scenario in cui sorge il castello di Torre.
Peccato che troppo spesso il parco sia “visitato” da veri e propri vandali, per lo più giovani che vi improvvisano ritrovi e festini nelle ore serali e notturne, imbrattandolo con scritte oscene, sradicando ringhiere che vengono gettate nel laghetto alla base dell’area verde, zona di risorgiva del Noncello, abbandonando rifiuti di ogni genere e calpestando indiscriminatamente le aiuole fiorite.
Scempi segnalati a più riprese dai residenti della zona e in particolare da Azaria Basile, giovane che abita a due passi dal parco, che cura come fosse il giardino di casa e che non sopporta più di assistere a certi atti di disprezzo del patrimonio naturale. «Oltre ai “vandali” – afferma Azaria, la quale è pure una dei 120 volontari dell’associazione Il Castello – abbiamo a che fare con incivili che entrano nel parco e senza farsi il minimo scrupolo recidono e raccolgono le rose e gli altri fiori presenti, così, come fosse la cosa più normale del mondo, tanto si tratta di un luogo pubblico».
La parte più deturpata è quella più bassa, non coperta dalla videosorveglianza e dove anche la manutenzione da parte della Gea è meno curata. «D’altronde sappiamo – riconose il presidente dell’associazione Il Castello, Alessandro Casagrande – che i costi sono alti, noi collaborare con gli addetti comunali, e chiediamo un occhio di riguardo a chi visita il parco».
Sempre in tema di atti vandalici, nei giorni scorsi su “Sei di Torre se...” un cittadino ha postato la foto del proprio furgoncino, parcheggiato in via Damiano Chiesa, non lontano dal castello di Torre, ritrovato una mattina col parabrezza distrutto. —
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