Valzer di negozi in centro. E arriva anche Zara
Aprirà al posto dell’Udinese Store in via Mercatovecchio. Nell’ex negozio Bata approda Original Marines |
Nel valzer di aperture e chiusure di via Mercatevecchio, negli ultimi tempi rattristata da continue cessioni di attività e serrate, finalmente una notizia che piacerà molto alle udinesi amanti della moda; approda in città niente meno che Zara, marchio di abbigliamento a basso costo di tendenza. Un arrivo anticipato da voci di bar ed ufficiosamente confermate da (molto) bene informati; le serrande della Lotto e dell’Udinese Store, traslocati in Città Fiera, si rialzeranno dunque per accogliere - sotto il segno degli store Web - il colosso spagnolo quanto prima. A riempire invece il vuoto lasciato da Bata, che il 28 agosto trasferisce i locali nel nuovo centro commerciale di Pradamano per poi doppiare a novembre con un altro negozio in Città Fiera, i colorati capi di abbigliamento per bambini di un altro franchising: la Original Marines. Ieri, intanto, le calzature scontate sono state prese d'assalto dalla clientela affezionata, che resterà orfana in città di scarpe a buon prezzo. Eppure il turnover dei negozi in centro potrebbe essere letto come indice di movimento e vivacità; perché se è vero che c'è chi se ne va, qualcun altro subentra apportando, bando ai romanticismi e alle (giustificate) nostalgie dei negozi più storici, aria nuova e merceologie differenti che da quest’estate vivacizzeranno lo shopping sotto i portici. L’esodo dei negozi da questa bella strada del centro verso mete economicamente (forse) più accattivanti forse altro non è, quindi, che un ricambio fisiologico delle attività commerciali; la geografia di via Mercatovecchio va ridisegnandosi grazie ad altri importanti avvicendamenti e ampliamenti: la “dipartita” di Sasch consentirà a Cumini abbigliamento di estendere da via del Carbone le sue eleganti vetrine nel fulcro del centro storico e in una via maggiormente di passaggio, mentre il numero 29 ha già ripreso vita e luce con Isy Croatto, locale complementare all’omonima gioielleria da cui si differenzia per la proposta di articoli moderni e più accessibili. Dall’altra parte della strada, l’ex pellicceria sarà presto occupata dai mobili orientali e di antiquariato in via di trasferimento da piazza San Giacomo, che a sua volta lascia posto a un nuovo negozio di abbigliamento da uomo. Molla il centro, e senza rimpianti, Esprit: il 16 giugno ha esposto la locandina di cessata attività e a luglio abbasserà le saracinesche definitivamente. Le due commesse dichiarano di non sapere nulla delle sorti del negozio (e del loro lavoro); il titolare Giovanni Chiorboli, della limitrofa omonima assicurazione, afferma amareggiato, dopo aver già chiuso Sasch, che «via Mercatovecchio è desolante, non vale la pena e non rende; inutile rischiare e perdere tempo». E poi, alla faccia della Ztl, nella strada, tutt’altro che chiusa al traffico, transiterebbero continuamente «auto con permessi». «Il centro storico si sta trasformando - commenta Gianni Croatto, presidente dell’associazione Amici di Mercatovecchio e consigliere Confcommercio Udine, - non si può pensare che tutto resti uguale. Anche noi commercianti dobbiamo cambiare mentalità, aggregarci ed investire per migliorare; bisogna però che la Confcommercio prenda posizione. Con le barriere imposte dal comune, infatti, ci vorranno anni di promozione per recuperare terreno. Dispiace ad esempio che un’attività interessante per l’economia della città come Bata vada via». Un segno non positivo anche per l’assessore Luciano Gallerini, secondo il quale ragionamenti sul commercio «vanno ricalibrati alla luce delle nuove dinamiche che hanno visto la notevole riduzione dell’afflusso in città. Il centro è il cuore pulsante di Udine e bisogna trattarlo bene; va dunque rafforzata la politica di valorizzazione e promozione del centro storico incentivando le attività e rivedendo anche il discorso parcometro».
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