Vaccini, sono oltre mille i minorenni fuori regola

Circa 300 le raccomandate inviate dai genitori con la richiesta di un colloquio. Il dipartimento di prevenzione chiarisce: le lettere non servono per l’iscrizione
Una dottoressa prepara una dose di vaccino in uno degli ambulatori del Centro Vaccinale di via Statuto a Milano, 4 settembre 2017. Ansa/Daniel Dal Zennaro
Una dottoressa prepara una dose di vaccino in uno degli ambulatori del Centro Vaccinale di via Statuto a Milano, 4 settembre 2017. Ansa/Daniel Dal Zennaro

PORDENONE. Sono oltre mille i minori da 0 a 16 anni che non sono in regola con i vaccini in provincia di Pordenone. Circa 300, invece, sono le lettere raccomandate con la richiesta di colloqui che, però, non valgono secondo quanto stabilito dal decreto vaccini e dalle circolari della Regione.

Inadempienti. Sono definiti così in azienda sanitaria coloro che non sono in regola con le vaccinazioni previste da 0 a 16 anni, il termine per la scuola dell’obbligo. In provincia di Pordenone sono circa mille duecento. «Ci possono essere diversi casi – afferma Lucio Bomben, direttore del Dipartimento di prevenzione –: ci sono quelli che non hanno fatto nessuna vaccinazione e quelli che invece ne hanno fatte solo alcune oppure non si sono sottoposti ai richiami».

Una realtà variegata, quindi, ma già nota alla Aas5 che attraverso l’anagrafe era già a conoscenza di fatto di coloro che sono al di fuori del decreto. Entro il 10 settembre la documentazione doveva essere presentata alle scuole dell’infanzia e agli asili nido, entro fine ottobre per le altre scuole dell’obbligo. Da adesso a marzo spetterà all’azienda la verifica della veridicità soprattutto delle autocertificazioni presentate dai genitori, ma anche dei certificati e delle copie di libretto presentate. Solo a quel punto sarà anche chiaro se qualche situazione era sfuggita. Entro quella data peraltro il numero sarà sicuramente abbattuto dal momento che con il decreto è partita la corsa alle vaccinazioni.

Raccomandate. Fatta una legge si cerca subito una scappatoia se non ci si vuole adeguare. Così il popolo dei no vax, rappresentato sia dai contrari alle vaccinazioni sia dai contrari solo alle vaccinazioni obbligatorie, ha deciso di inviare una lettera raccomandata con la richiesta all’azienda di un colloquio chiarificatore sui vaccini. Il decreto stabilisce che per l’iscrizione, se il bambino non è vaccinato, sia sufficiente la prenotazione all’azienda per effettuarle. «Questo tipo di comunicazione – sottolinea Bomben – non vale».

Raccomandate con richiesta di incontro al Dipartimento di prevenzione di Pordenone ne sono arrivate circa 300. Carta e soldi sprecati visto che non servono per l’iscrizione. Se i genitori vorranno che i loro figli frequentino le scuole dell’infanzia o vorranno evitare una sanzione pecuniaria (dopo la chiamata al dipartimento di prevenzione per un colloquio verbalizzato) dovranno procedere con le vaccinazioni.

Superlavoro. È quello delle scuole e degli operatori dei dipartimento di prevenzione. Le scuole dovranno trasferire gli elenchi al dipartimento. Gli operatori dell’Aas 5 già adesso sono oberati. In queste ultime settimane sono aumentate le vaccinazioni di coloro che si vogliono mettere in regole. Ma anche dal punto di vista amministrativo è aumentato il lavoro per il rilascio dei certificati delle vaccinazioni. A Pordenone è stato aperto un ufficio apposito.

Copertura. L’obiettivo stabilito dalla Regione è di avere l’immunità di gregge che garantisca la sicurezza ai bambini che per motivi di salute non si possono vaccinare. Se in Fvg la percentuale di vaccinazioni è del 90-91 per cento, la provincia di Pordenone ha un valore superiore del 92,5 per cento.

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