Vaccini: soglie basse in regione e la giunta ipotizza una stretta negli asili

Lontana la copertura del 95% tra i nati in Friuli nel 2015. L'assessore Telesca: «Potremmo introdurre l’obbligo nelle scuole»

UDINE. Sono tutte sotto la soglia di sicurezza le copertura vaccinali in Fvg. Stando al dato aggiornato a maggio, riferito ai nati nel 2015, il 95% di copertura è infatti un miraggio.

E se il vaccino esavalente (copre tra l’altro difterite, pertosse, poliomielite e tetano) dista appena un paio di punti percentuali dal tetto ideale (si ferma a 92,7%), altri scendono vertiginosamente: dal 90,4% dello penumococco all’84,9% del meningococco.

Dal 79,6% di morbillo, parotite e rosolia al 71% della varicella. Dinnanzi a questo scenario, eredità degli ultimi 10 anni, l’amministrazione regionale ha messo in campo una massiccia campagna informativa nell’ambito del suo piano di prevenzione.

«Siamo convinti che chiarendo i tanti dubbi e affrontando le preoccupazioni dei genitori, molte famiglie oggi contrarie alla vaccinazione torneranno sui propri passi», ha dichiarato ieri l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca.

«Se poi così non fosse – ha aggiunto –, prenderemo in considerazione d’introdurre l’obbligo di vaccinazione negli asili nido. Ma questa oggi è solo l’extrema ratio. Lo ripeto: sono convinta che davanti a una corretta e approfondita informazione potremo far fronte al calo delle coperture».

La parola d’ordine che si è data l’amministrazione regionale è «coinvolgimento».

Dunque bando alle imposizioni per ora. I numeri sono sì in calo, ma non al punto da richiedere per il momento misure drastiche come quelle già adottate dalla Regione Emilia Romagna, che l’obbligo vaccinale nei suoi asili lo ha già introdotto.

«Abbiamo affidato al Burlo Garofolo il coordinamento di un sistema di informazione nei vari ospedali e nei punti nascita – ha fatto sapere ancora l’assessore – coinvolgendo i genitori grazie a medici e pediatri di libera scelta, chiamati a spiegare i motivi che suggeriscono la vaccinazione per i bambini. Quel che dobbiamo fare è superare le diffidenze, le paure, i dubbi delle famiglie. Abbiamo iniziato la campagna qualche mese fa e a stretto giro avremo i primi risultati sul ritorno di tutto questo lavoro che non era mai stato fatto».

La testimonial della campagna informativa è un volto noto dello sport, quello della triestina Margherita Granbassi.

La campionessa del mondo di fioretto nel 2006 si è prestata a sostenere la battaglia regionale pro vaccino che ha visto tappezzati a suon di manifesti e depliant ospedali, sale d’attesa e ambulatori pediatrici.

Cartina di tornasole rispetto all’effetto della campagna saranno i dati che l’assessore come detto conta di poter analizzare a breve, ma stando alle prime indiscrezioni «ci risulta che il calo si sia fermato» ha anticipato ieri Telesca, convinta della possibilità di recuperare il gap.

«Una campagna di questo tipo – ha ribadito l’esponente della giunta Serracchiani – non era mai stata fatta, forse anche perché non ce n’era bisogno. Oggi ci siamo. Il nostro dovere è quello di informare. Se poi quanto stiamo facendo non dovesse dare i risultati sperati allora valuteremo strade alternative. Anche quella d’introdurre l’obbligo di vaccinazione a scuola».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:scuola

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto