Un’opera di Luci Pass dedicata alla ritirata da Nikolajewka
La ritirata degli alpini da Nikolajewka, riprodotta da Luci Pass, ex alpino, in un tela (olio, centimetri 100 per 50) che verrà messa in mostra nell’angolo espositivo “Mazzini a way live”, intende omaggiare una pagina di dolore e narrazione, ma anche fungere da invito alla meditazione e al religioso silenzio, nell’approssimarsi della 87ª adunata nazionale degli alpini a Pordenone.
Rilievo assume la singolare impaginazione di un avvenimento storico avvenuto nel 1943 al di là del Don. Due i piani congetturalmente bene evidenziati. Dominano il primo la sentinella impettita e giovanile sul dirupo, l’alpino che squadra bocconi l’orizzonte, il bivacco al di qua dello steccato, dopo lo stremo di una giornata campale che ha segnato ancora una volta la crepa dell’inevitabile morte. Mima destramente il secondo la mesta, imponente ritirata con la sporadica apparizione di una slitta, di un mezzo di trasporto carrellato e di un mulo oberato di utili scorte, inversamente proporzionali alla fiumana di uomini curvi sotto il peso della fatica, del gelo e della fame. A sorreggere lo spirito fiero l’aquila, il simbolo delle inaccessibili vette, cui è naturalmente votato l’alpino, ma viepiù l’icona strappata di soppiatto a Nikolajewka.
L’isbà a sinistra di chi guarda, attraverso la luce delle sue vetrate, riflette segnali di vita, ma prioritariamente serve da richiamo a un’identità geografica. Godibili il biancore delle mimetiche e le tinte delle divise grigioverdi che, assieme alle chiazze monocromatiche che si rincorrono preponderantemente in primo piano, contribuiscono a movimentare il paesaggio.(u.p.)
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