Uno studentato per 240 ragazzi negli antichi palazzi di via Manin

Ci vorranno ancora due anni di lavoro. Poi, dal 2023, i palazzi tra via Manin, via della Prefettura e piazzetta Valentinis torneranno a disposizione della città, diventando la sede di uno studentato capace di ospitare 240 ragazzi. L’intervento di recupero è stato presentato ieri dalla nuova proprietà del complesso, la Ream Sgr di Torino, che oltre a palazzo Contarini (ex sede della Fondazione Friuli) riguarda anche casa Gori-Caratti, casa Gori-Pividori e casa Braida-Caratti.
In questi mesi sono stati smantellati gli elementi interni che nel corso dei decenni sono stati aggiunti alle strutture, riportandole il più possibile allo stato originale. E non sono mancate sorprese, come il ritrovamento, tra le decorazioni dei soffitti in legno di casa Gori-Caratti (quella che si affaccia sulla corte di piazzetta Valentinis), dello stemma araldico della famiglia che nel’ 400 fece costruire il primo nucleo del complesso, i Gubertini. Ad accompagnare il sindaco Pietro Fontanini e l’assessore Alessandro Ciani nel corso di un sopralluogo sono stati il presidente della i3studio di Ronchi dei Legionari Fulvio Salvagno e il rappresentante della Ream Fabrizio Ravicino. È toccato a loro raccontare come saranno trasformati palazzo Contarini e le altre “case”. A cominciare dall’ex sede della Fondazione Friuli (è intervenuto il presidente Giuseppe Morandini), che al piano terra, nella parte affacciata sulle vie Manin e della Prefettura con ampie vetrate, diventerà un’area l ristoro che sarà aperta alla città. L’ingresso sarà ricavato da via della Prefettura e da qui si accederà all’area reception e relax per i ragazzi. In questo luogo sono spuntate altre due sorprese, con una parete decorata con piastrelle colorate e un soffitto con un lucernaio a forma di calotta. «Si tratta di un investimento importante – ha chiarito Ravicino – che non nasce con finalità speculative, ma per restare nel tempo. Sarà un esempio virtuoso di rigenerazione urbana». Non sono state fornite le cifre dell’intervento di recupero, ma tra acquisizione dei beni e loro sistemazione, si parla di una spesa attorno ai 20 milioni di euro. Salvagno si è soffermato sugli step di avanzamento dei lavori, preceduti da un’analisi storica delle strutture per delineare le necessità di intervento. «Palazzo Contarini è quello messo meglio, con gli altri tre edifici che appaiono più malandati – ha reso noto il presidente della i3studio –. La nostra intenzione per i prossimi mesi è quella di far conoscere alla città le fasi di recupero delle strutture, con aggiornamenti sull’avanzamento dei lavori. E quando lo studentato sarà concluso, grazie ai rilievi in 3D degli edifici, mostreremo qual era la funzione di questi spazi e quali trasformazioni hanno subito». Per riuscirci c’è l’intenzione di ricavare una sala-museo per recuperare le testimonianze e la storia dei palazzi. Della gestione dello studentato si occuperà la Camplus, che già oggi dispone di 9 mila posti letto in Italia. «A noi piace mettere a disposizione dei ragazzi spazi con una storia da raccontare», ha assicurato l’amministratore delegato di Camplus, Maurizio Carvelli. —
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