Università, sequenziato il genoma del pesco: identificati 28 mila geni

Un consorzio internazionale guidato dall’Italia, The International Peach Genome Initiative (Ipgi), ha sequenziato il genoma del pesco e pubblicato sulla rivista Nature Genetics la sequenza completa. Nell’equipe anche il professor Michele Morgante dell’Istituto di Genomica applicata e dell’Università di Udine
Udine 4 marzo 2010. Presentazione Press Tour 2010 al Parco Scientifico. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima
Udine 4 marzo 2010. Presentazione Press Tour 2010 al Parco Scientifico. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima

UDINE. Un consorzio internazionale guidato dall’Italia, The International Peach Genome Initiative (Ipgi), ha sequenziato il genoma del pesco e pubblicato sulla rivista Nature Genetics la sequenza completa.

Dai 28.000 geni identificati, arrivano indicazioni importanti per aumentare la qualità e la resistenza alle malattie di un frutto di cui l’Italia è secondo produttore mondiale.

I ricercatori hanno ottenuto una sequenza di alta qualità di cui il 99,3% è posizionata sui cromosomi della specie. Lo studio fornisce una dettagliata panoramica delle regioni funzionali del genoma del pesco individuando 27.852 geni tra i 230 milioni di nucleotidi (1/3 di quelli del melo e 1/13 di quello dell’uomo).

Tra questi, 672 geni correlati non solo ai caratteri di qualità (maturazione, aroma, contenuto zuccherino), ma anche alla forma della pianta e del frutto. Un importante risultato scaturito dalla ricerca riguarda l’individuazione di circa un milione di varianti genetiche (marcatori molecolari) che hanno consentito di condurre uno studio dettagliato sulla biodiversità nel pesco e specie affini ricostruendo la storia evolutiva di questa pianta.

Il progetto, nato in Italia nel 2005 con il progetto Drupomics e poi sfociato nel 2008 in una partnership Italia-Usa, ha visto la partecipazione anche di istituzioni cilene, spagnole e francesi per un totale di 53 ricercatori appartenenti a più di 20 istituzioni.

In cabina di regia Ignazio Verde del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma, Michele Morgante dell’Istituto di Genomica Applicata e dell’Università di Udine, Francesco Salamini del Parco Tecnologico Padano di Lodi nonchè presidente della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

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