Università, riaffiora il sogno dipartimento

Vertice al Consorzio. Amadio: «Rilanceremo il ruolo di Pordenone»

PORDENONE. Risorge dalle sue ceneri il sogno del dipartimento a Pordenone. Ma con nuovi assetti e progettualità, da mettere nero su bianco nei prossimi mesi. Ha segnato un nuovo inizio il vertice trilaterale fra Consorzio universitario (con tutti i soci), Regione e atenei di Udine e Trieste, ospitato ieri pomeriggio al campus di via Prasecco.

«C’è stato un soprassalto d’orgoglio – la sintesi del presidente consortile Giuseppe Amadio – per un rilancio forte del ruolo che Pordenone deve avere nel sistema universitario regionale, la rivendicazione del ruolo strategico per gli atenei del nostro campus. Non posso che esserne felice».

Quella coesione territoriale auspicata dall’assessore regionale alle finanze Francesco Peroni, presente all’incontro insieme al vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, si è respirata ieri sera, a detta dei presenti.

«Ci siamo lasciati con l’impegno – spiega Peroni – di verificare, tutti e tre (Regione, le due università e soci del Consorzio) la fattibilità di un insediamento dipartimentale in una modalità nuova rispetto a quella a suo tempo prospettata, che non era sostenibile.Non bisogna essere condizionati dal primo progetto, che immaginava un cospicuo investimento per nuovi posti di docenza. A questo tavolo ci siamo detti con molta franchezza che l’istituzione di un dipartimento in una sede decentrata non comporta necessariamente un impegno così cospicuo di nuove figure stipendiate, è possibile valorizzare invece le figure già nell’organico di entrambi gli atenei, non necessariamente operanti ora a Pordenone. Grazie al finanziamento regionale, che garantisce e stabilizza l’offerta formativa del polo universitario pordenonese per due anni, non siamo in una situazione di emergenza, ma abbiamo un lasso di tempo a disposizione per gli approfondimenti e le verifiche».

Insomma, dovranno essere trovate altre vie, meno onerose, per l’organizzazione della struttura. La Regione ha inoltre invitato gli atenei a rivedere la loro partecipazione finanziaria al progetto.

«Intendiamo – annuncia Amadio – concludere la prima verifica entro giugno o luglio, in modo da arrivare a una progettualità concreta al più presto, senza aspettare lo scadere del biennio». Quale sarà la materia del dipartimento?

Tutte le ipotesi sono aperte, anche se, come precisa Amadio, «siamo tutti d’accordo che il core business è tecnologie multimediali, che ha già 20 docenti incardinati, in pratica mezzo dipartimento». Si è parlato anche dell’integrazione fra Isia e Its con Scienze e tecnologie multimediali.

«Ora si apre il nodo indispensabile del mantenimento della struttura», osserva Amadio. Resta aperta la questione delle quote dei soci, che sarà affrontata nel prossimo cda (che slitterà proabibilmente dal 16 aprile alla settimana successiva).

«Ci dovrà essere – conclude Amadio – l’intendimento da parte dei soci di fare fronte ai costi operativi minimi della struttura».

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