Università a caccia di spazi per le aule Si studia il dossier “Deposito Giordani”

Il 2020 dovrà essere l’anno dell’università: o la va o la spacca. Non solo perché il Consorzio universitario di Pordenone va rafforzato nella compagine sociale e nella stabilità delle risorse a disposizione del progetto, ma anche perché gli spazi destinati alla formazione superiore si sono esauriti e vanno trovate nuove aule. E tra le ipotesi sul tavolo del sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, c’è anche quella di una conversione dell’ex Deposito Giordani. Un’ipotesi tutta da verificare.
Incognita fondi
In sede di finanziaria regionale è stato approvato l’emendamento – dopo un lavoro di mesi da parte del territorio e in particolare del consigliere regionale Alessandro Basso – che svincola la destinazione dei fondi per Pordenone alle sorti del Consorzio di Gorizia. Cosa significa in termini economici? «Stiamo attendendo una quantificazione da parte della Regione e dei tecnici – analizza il sindaco del Comune di Pordenone –. Se questo, come ci auguriamo, comporterà un risparmio per i soci del consorzio, da parte nostra non c’è l’interesse a ridurre la quota versata (ndr 140mila euro l’anno), ma magari quei soldi potrebbero essere girati all’ente per sottoscrivere un mutuo. Il problema oggi è la carenza di spazi». Giova ricordare che, con l’uscita della Camera di commercio e di Friuladria dalla compagine sociale, il Consorzio ha perso entrate annue per 170mila euro. Nonostante questo è finora riusciti a chiudere i conti in positivo e addirittura la Regione ha chiesto il mantenimento dell’ente territoriale perché non sarebbe in grado di garantire una spesa così contenuta nella gestione della sede di Pordenone. Sede che vive prevalentemente di risorse versate dai soci visto che le tasse degli studenti (circa un milione di euro l’anno) finiscono nel bilancio dell’Ateneo.
iscritti
Gli spazi sono saturi perché gli iscritti – specialmente da quando Pordenone è diventata sede di corsi che sono unicum in Fvg – non mancano. I corsi dell’Ateneo di Udine (con la trasformazione di economia aziendale in Banca e finanza) sono passati da 968 del 2016/17 ai 1015 del 2018/19. A questi si aggiungono gli iscritti della magistrale di Trieste (68), di Isia design (ben 205) e della fondazione Its Kennedy. Nel polo di via Prasecco gravitano tra i 1500 e i 1600 studenti l’anno.
logistica
Le ipotesi sul fronte nuove aule sono diverse «anche se ancora – tiene a precisare Ciriani – non abbiamo studi alla mano che ci permettano di fare valutazioni ponderate, è tutto da costruire». Una ipotesi – che piace all’università – è la trasformazione della palestra di Borgomeduna, che però priverebbe il quartiere di una struttura sportiva importante. «In alternativa si potrebbe pensare di realizzare la palestra al Giordani o di utilizzare proprio il Giordani per realizzare aule». Questa soluzione ha bisogno anche del coinvolgimento dell’Atap, che è la proprietaria del deposito. Una terza via potrebbe essere – anche questa da esplorare – quella di una convenzione con la Diocesi per l’utilizzo dei locali vuoti del seminario. Questa, che sarebbe anche la soluzione più rapida nell’attuazione, avrebbe comunque dei costi, che vanno a loro volta quantificati.
autobus
Il miglioramento della logistica passa anche attraverso il potenziamento del servizio autobus dalla stazione (ferroviaria e delle corriere) a via Prasecco. Anche per questo aspetto il tavolo che i Comuni hanno avviato con Atap è aperto: vanno sfruttati i chilometri aggiuntivi previsti dalla gara regionale per il gestore unico del Tpl.
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