Unindustria, scontro Tramontina-Agrusti

«Cos’altro dobbiamo vedere prima di leggere che il presidente degli industriali di Pordenone ha rassegnato le dimissioni?». Sono bastate poche righe, scritte su Facebook dal Ceo di Graphistudio e...

«Cos’altro dobbiamo vedere prima di leggere che il presidente degli industriali di Pordenone ha rassegnato le dimissioni?».

Sono bastate poche righe, scritte su Facebook dal Ceo di Graphistudio e socio dell’associazione di categoria, Tullio Tramontina, per accendere un dibattito sulla permanenza di Michelangelo Agrusti al vertice di Unindustria, dopo l’annuncio dell’inchiesta per frode fiscale in seguito al fallimento dell’ex Onda e del sequestro preventivo di 4,9 milioni di euro, provvedimento che colpisce Agrusti e altri 4 amministratori.

Tramontina, che sul suo profilo Facebook ha pure postato la rassegna stampa relativa al sequestro, ritiene che se ne siano viste abbastanza e invita il numero uno dell’Unione industriali a lasciare la presidenza.

«Alla luce delle ultime vicende – ha scritto – sarebbe auspicabile che rimettesse il mandato, visto il ruolo molto delicato rivestito nell’associazione e soprattutto in tempi di profonda crisi economica, che sta mettendo a dura prova la permanenza in regione di colossi aziendali come Electrolux».

Non è la prima volta che Tramontina si scaglia contro Agrusti e non è la prima volta che dal Maniaghese arriva a quest’ultimo l’invito a fare un passo indietro. A dicembre, quando Agrusti si era dichiarato a favore dell’incenerimento di rifiuti alla Zillo di Fanna, a sferrare l’attacco erano stati i comitati Sì al riciclo e no all’incenerimento e Campagna pulita, che avevano rilevato come «il presidente di Unindustria avesse scoperto le carte e dimostrato di appoggiare le lobby dei cementieri e gli interessi di privati, a discapito della collettività. Un comportamento inqualificabile per il numero uno di un’associazione importante. Agrusti, rappresentante di una politica vecchia e superata, si dimetta». Agli ambientalisti aveva fatto eco Tramontina, che non aveva esitato a rimarcare come «Unindustria sia rimasto soltanto un carrozzone, guidato da persone che non hanno più niente da insegnare a nessuno», con chiaro riferimento al vertice. Sempre a dicembre, si era sparsa la voce che il patron di Graphistudio intendesse uscire dall’associazione di categoria, proprio per prendere le distanze dalle posizioni di Agrusti.

Una voce poi smentita da Tramontina, che non aveva però nascosto il malumore, serpeggiante anche tra altri industriali. «Graphistudio non lascerà Unindustria, per ora», aveva dichiarato. Un per ora significativo e che oggi fa sorgere un interrogativo: che i tempi siano maturi? Spetterà a Tramontina renderlo noto.

Intanto il Ceo dell’azienda di Arba si limita a sollecitare un tempestivo rinnovamento al vertice dell’associazione.

Dal canto suo, interpellato sulla questione per consentirgli un’eventuale replica, Agrusti ieri ha tagliato corto: «Non intendo replicare, non mi interessa».

Giulia Sacchi

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