«Un’altra zona industriale danneggerà Torviscosa»

Il vicesindaco Settimo: il secondo accesso alla Ziac produrrà questo risultato E così sono a rischio le bonifiche ambientali nella zona est del Corno

TORVISCOSA. «Il secondo accesso alla Ziac non ha la finalità di risolvere i problemi viari dell'Aussa Corno, ma di sviluppare una zona industriale sulla sponda est del Corno»: a dirlo è il vicesindaco di Torviscosa, Mareno Settimo, in un'interrogazione presentata al presidente dell'Unione dei Comuni di San Giorgio e Torviscosa, nella quale non lesina attacchi al Consorzio Ziac e, più o meno velati, all'amministrazione sangiorgina. «Il secondo accesso - spiega - è sempre stato presentato come opera strategica, necessaria per salvare sviluppo e occupazione. In questi anni si sono visti accessi da tutte le parti, raccordi ferroviari improbabili e altri impossibili. Una cosa, però, è via via diventata sempre più chiara: l'intento non era quello di risolvere i problemi viari dell'Aussa-Corno, ma quello di sviluppare la sponda est del Corno. Emblematica, al riguardo, l'affermazione di Duz, ex vicepresidente della Ziac: «Se non si sviluppa industrialmente la zona a est del Corno la strada è inutile». «Il Comune di San Giorgio e la Ziac, che a gran voce chiedono il secondo accesso, si sono ben guardati dal ricordare che quarant'anni fa sul sito dell'Aussa-Corno esistevano solo una grande strada e una ferrovia. Negli anni successivi sono state autorizzate ogni tipo di industrie (siderurgiche, conciarie, chimiche, alimentari, strutture per il trattamento dei rifiuti liquidi e solidi, ndr) e di insediamenti come supermercati, alberghi, cantieri nautici. In mezzo a tutto questo anche decine di abitazioni civili. Oggi - accusa Settimo - per risolvere problemi che essi stessi hanno creato, pretendono come atto dovuto una strada e una ferrovia per scaricare sui comuni limitrofi la loro mancata programmazione. Nel medio-lungo periodo quel raccordo trasformerà la zona est del Corno in una fotocopia della zona ovest con le devastazioni e i problemi che oggi vediamo sulla sponda occidentale. È facile prevedere che questa scelta porterà nel breve periodo al blocco delle bonifiche ambientali e della riconversione industriale del sito storico di Torviscosa: molto più appetibile consumare terre vergini e incontaminate. Oltre al danno ambientale e industriale - conclude - anche la beffa di essere bollati come coloro che sono contro lo sviluppo e l'occupazione». Settimo ricorda che il 26 febbraio scorso il Consorzio Ziac ha presentato a San Giorgio il progetto del secondo accesso (strada e ferrovia) con passaggio a sud della stalla Torvis e il 9 dicembre ha presentato agli amministratori di San Giorgio, di Torviscosa e della Regione un'altra proposta per una strada «passante questa volta a nord della stalla Torvis: ora chiedo di sapere quando e chi ha dato disposizione alla Ziac di modificare per l'ennesima volta il progetto stradale e di accantonare quello ferroviario».

Francesca Artico

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