Una vetrina friulana negli Usa alla fiera di fossili e minerali

Anche il Friuli Venezia Giulia sventola la sua bandiera alla fiera di minerali e di fossili più importante al mondo, in corso a Tucson, in Arizona, fino al 15 febbraio.
Al prestigioso evento, autentico “tempio” per geologi, gemmologi, ricercatori e per ditte commerciali specializzate – oltre 4 mila quelle coinvolte, provenienti da tutti i continenti –, partecipa infatti pure l’azienda Geoworld di Torreano di Cividale, del geologo e paleontologo Stefano Piccini, da oltre trent’anni leader nel settore del restauro e della lavorazione di fossili e minerali, appunto.
E la rappresentanza friulana promette di distinguersi nel ricchissimo panorama generale: verranno infatti esposte le spettacolari “gogottes”, preparate allo scopo con un intenso anno di lavoro dal capo restauratore del laboratorio paleontologico di Geoworld, Vladislav Shabalin, e dotate di adeguati sostegni, progettati e realizzati da Tony Pupini.
Di colore bianco e dalla forma singolare, arrotondata e tortuosa, le “gogottes” evocano opere d’arte contemporanea – non a caso hanno catturato l’immaginazione di artisti come Henry Moore, Louise Bourgeois e, soprattutto, Jean Arp, che a esse si è ispirato per numerose sculture –: sono invece rare concrezioni di arenaria risalenti a circa 30 milioni di anni fa, rinvenute vicino a Fontainebleau, a sud di Parigi.
Uno degli esemplari più belli e preziosi di “gogottes” è stato acquistato dallo Smithsonian Institute di Washington, che lo ha esposto accanto al celebre diamante “Hope”.
Questi gioielli naturali sono l’incredibile risultato di lunghi processi geologici, per quanto il preciso meccanismo che ha portato alla loro formazione sia ancora, almeno in parte, piuttosto misterioso.
Gli studi scientifici condotti a partire dagli anni Ottanta e le osservazioni sul campo mostrano che le “gogottes” si sono formate a livello delle acque sotterranee.
Nel suo passaggio, l’acqua raccoglieva silice e depositava il composto in determinati luoghi, a seconda delle variazioni dei parametri chimico-fisici, in un processo paragonabile a quello della formazione delle stalagmiti e delle stalattiti nelle grotte.
Adesso, dunque, Tucson e l’Arizona spalancano una preziosa finestra per gli appassionati, che non sono certamente pochi: la fiera americana richiama annualmente centinaia di migliaia di presenze. In vetrina anche un pezzo di Friuli. —
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