Una strada maledetta con troppi incidenti

MORSANO AL TAGLIAMENTO. Un rettilineo in apparenza privo di insidie, ma lungo il tratto della “Ferrata” – che si trova in parte in provincia di Udine e in parte in quella di Pordenone – si continua a morire. Il sindaco di Morsano al Tagliamento, Piero Barei, si appella a Prefettura e Fvg Strade perché si mettano finalmente in campo accorgimenti per rendere la strada più sicura.
A qualcosa è servita la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra località Bolzano e la frazione Mussons. Così come utile è stato illuminare tre incroci minori che, di notte, erano avvolti dall’oscurità. Punti nei quali le disgrazie, negli anni, non sono mancate.
Ma resta il problema della velocità dei veicoli. La strada provinciale 40, tra il confine con il Veneto e il ponte di Madrisio (a metà del quale c’è il confine con la provincia di Udine, dove la “Ferrata” diventa sp 95), è un rettilineo lungo quasi dieci chilometri. «In poco più di due chilometri, in una decina d'anni, ci sono stati 14 morti – osserva Barei –. Quella di domenica è l’ennesima tragedia.
Assieme al comandante della polizia locale ho contattato Prefettura e l’ente che ha la competenza sulla strada provinciale (Fvg Strade, da quando la Provincia non ha più compiti sulla viabilità, ndr). Ho notato disponibilità a effettuare un sopralluogo: ora va messo in campo qualcosa di concreto per cercare di limitare la velocità».
La precedente amministrazione morsanese, con gli enti superiori, aveva realizzato la rotatoria di cui sopra, a breve distanza dal ponte di Madrisio e dal luogo dell’incidente di domenica.
Tra l’altro, la zona, lo scorso fine settimana – come lo sarà nei prossimi due – era parecchio trafficata, in occasione della Sagra dell’oca che si svolge in località Bolzano, ai piedi del ponte.
Sotto l’attuale amministrazione, con l’aiuto della Provincia, è arrivata l’illuminazione di tre incroci pericolosi (stradine che escono sulla strada principale, ma che si notano con difficoltà da quest’ultima tanto più la velocità è sostenuta).
«Non si possono certo realizzare rotatorie a ogni incrocio lungo la “Ferrata”, considerando il gran numero di piccole laterali», osserva il primo cittadino.
La soluzione potrebbe stare in un sistema fisso di rilevazione della velocità. Non del tipo “Velo ok”, ma autovelox come quelli installati lo scorso anno lungo le strade regionali 463 a San Vito (in un tratto dove, tra l’altro, i veicoli faticano a raggiungere il limite di velocità di 90 chilometri orari, al contrario della “Ferrata”), 464 a Spilimbergo e 251 a Erto e Casso.
Ma ancora si tratta di ipotesi: senza particolari accorgimenti in vista, rispetto del limite di velocità e soglia d’attenzione alla guida per ora restano affidati ad automobilisti e camionisti. Anche se, questa volta, si intende andare sino in fondo.
«La sp 40 – puntualizza Barei – non è di competenza comunale. Ma attraversando anche il territorio di Morsano mi sento in dovere di tutelare i miei cittadini e chiunque altro vi transiti».
Per un breve tratto la “Ferrata” attraversa anche il territorio di Cordovado: anche il sindaco Francesco Toneguzzo aveva chiesto interventi anti-velocità. Pure l’ex sindaco di Morsano, leader dell’attuale opposizione, Giuliano Biasin, si dice d’accordo nel chiedere ulteriori interventi che dissuadano gli automobilisti dal premere sull’acceleratore.
«Sono d’accordo con quanto chiedeva Toneguzzo – aggiunge Biasin -, per esempio sui rilevatori di velocità. Ma gli fu risposto che potevano distrarre gli automobilisti. La “Ferrata” resta un problema: in questo senso non è stato il massimo togliere i controlli della polizia locale, con autovelox, che il Comune promuoveva d’estate».
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