Una storia tra guerra e sisma l’ex istituto magistrale festeggia oggi i suoi 140 anni

SAN PIETRO AL NATISONE. Un secolo e 40 anni di storia. È datata 1878 la nascita dell’allora scuola preparatoria per allieve maestre, poi istituto magistrale, di San Pietro al Natisone, di cui stamattina verrà celebrato il 140º anniversario di fondazione.
Del plesso originario resta tuttavia solo memoria fotografica: quello della struttura che oggi ospita la sede dei licei linguistico e socio-psico-pedagogico annessi al Convitto nazionale Paolo Diacono di Cividale è, infatti, costruzione posteriore, edificata tra il 1929 e il 1932. In pochi lo sanno, ormai, ma scatti d’epoca forniti dal professor Paolo Strazzolini, docente all’università di Udine, restituiscono l’immagine del fabbricato originale e di quello che fu il collegio femminile, anch’esso solo un ricordo. «All’indomani dell’annessione del Friuli al Regno d’Italia – spiega l’esperto –, con il chiaro intento di snazionalizzare le zone orientali, marcatamente slovene, fu decisa l’istituzione a San Pietro al Natisone di una scuola preparatoria per allieve maestre. La notizia dell’attivazione dell’istituto, chiamato Scuola Normale, è riportata dal “Giornale di Udine” e dalla “Patria del Friuli” del 9 novembre 1877, ma i primi dati d’archivio risalgono al 1878-79 e per tale motivo il’78 è ricordato come l’anno zero. Alla scuola, di cui fu nominata direttrice Giuseppina Bassetti, venne annesso un Convitto, affidato alla stessa direzione. Nel 1883, a seguito della riforma scolastica, l’istituto divenne Scuola Normale di grado inferiore, poi trasformata, nel 1893-94, in Scuola Normale di grado superiore (e intitolata, nel 1900, a Irene da Spilimbergo)».
Nel 1913 il Convitto venne reso indipendente dalla scuola e municipalizzato. Nello stesso anno furono ammessi all’istituto anche i maschi. Chiuso nell’ottobre del 1917, dopo la ritirata di Caporetto, il plesso tornò in attività alla fine del novembre 1919. «Con la riforma Gentile del 1923 – ricostruisce il professor Strazzolini – la denominazione cambiò in Istituto Magistrale. Nel 1929, infine, su progetto dell’ingegner Nino Mantovani fu avviato l’iter per la costruzione di un nuovo plesso (quello attuale) inaugurato nel 1932».
Il vecchio edificio, riattato, diventò la sede del convitto, prima femminile e poi maschile. L’ultimo atto coincide con il terremoto del 1976: la scuola resistette al sisma, ma il collegio, irrimediabilmente lesionato, fu demolito. Lo si ricostruì nell’area retrostante l’edificio scolastico, grazie a un contributo giunto da oltre oceano.
Stamattina, dunque, solenne commemorazione: i festeggiamenti inizieranno alle 10.30, con il canto degli inni nazionale e dell’Istituto magistrale. —
L.A.
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