Una storia lunga 50 anni per l’Officina del Diesel

GEMONA. Quando Carmelo Di Giusto e la moglie Vilma la fecero partire, 50 anni fa, l’officina era solo un piccolo fabbricato, non certo il capannone di oggi, che, macchia gialla a fianco del Tagliamento, è una delle prime cose che si notano dalla cima del Cjampon.
Una strada in salita, fatta di tanti sacrifici e passione, ma l’Officina del Diesel Di Giusto Carmelo e figli, il cinquantesimo dell’attività lo ha festeggiato come si deve, dopo migliaia di motori, cambi e differenziali revisionati, nonchè 23.752.613 bulloni svitati e riavvitati. Circa 300 le persone accorse al grande evento.
«Mio padre aveva un sogno: desiderava che i suoi figli avessero un lavoro nella propria terra e non dovessero andare per il mondo, come aveva fatto lui». Le parole del figlio di Carmelo e Vilma, Pierino, oggi titolare dell’azienda insieme alla sorella Mariarosa, per un attimo richiamano al silenzio la folla festosa. «Fu così che, appena rientrati dal Venezuela, l’avviò insieme a mia madre il 17 giugno del 1963: ora lui non c’è più, ma il suo sogno continua. Lo spirito che ci accompagna nel perseguire i nostri obiettivi è rimasto lo stesso e ci sostiene nel lavoro quotidiano e nella ricerca di nuove strade per far crescere l’azienda».
Sono lontani i tempi in cui Vilma faceva le corse Gemona-Udine con la corriera per recuperare i pezzi che servivano per le riparazioni... oggi l’Officina del Diesel conta tre sedi (anche Amaro e Palmanova), una ventina di dipendenti e 13 mezzi per il soccorso autostradale, attività in cui l’azienda è una delle più presenti in Friuli. All’inizio, racconta Pierino, Carmelo e Vilma erano affiancati dal caro figlio Fausto e da qualche apprendista: tanti sacrifici e le prime vendite di qualche Garelli e Bianchina. Poi, il boom economico e le grandi opere degli anni 70, quali l’autostrada e il metanodotto, e l’arrivo dei grandi lavori. Il terremoto del ’76 lascia quasi illeso il capannone dell’officina che due anni dopo si specializza in mezzi pesanti, diventando autorizzata Iveco.
La commozione si fa sentire e sul palco vengono chiamati tutti i dipendenti dell’azienda, partendo da colui che vi lavora da ben 32 anni. Seguono le autorità, il sindaco Paolo Urbani, orgoglioso di presenziare a un traguardo tanto importante per l’intera comunità, e Giovanni Calligaro in rappresentanza dell’Unione artigiani Friuli. Presente anche il neo consigliere regionale Roberto Revelant. Finita la cerimonia, le festa è esplosa sulle note della banda Città di Gemona prima e di Binho poi, protraendosi fino all’alba.
Giusy Gubiani
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