Una sala dedicata a Gino Valle Il figlio: diventi un luogo simbolo

«Vorrei questa sala non fosse solo la celebrazione e il ricordo del passato, ma fungesse da monito per amministratori, architetti e cittadini a prendersi la responsabilità delle scelte civiche e...

«Vorrei questa sala non fosse solo la celebrazione e il ricordo del passato, ma fungesse da monito per amministratori, architetti e cittadini a prendersi la responsabilità delle scelte civiche e divenisse sede in cui il comune e l’Ordine degli architetti propongono dibattiti e mostre per risolvere i problemi urbanistici della città». È un auspicio e allo stesso tempo un richiamo alla partecipazione civica, quello che Piero Valle, figlio del noto architetto Gino, ha rivolto alla sua città, Udine, durante la cerimonia di intitolazione, giovedì, di una sala di Palazzo Morpurgo al maestro udinese scomparso nel 2003.

Il riferimento è al monumento alla Resistenza, il cui progetto è legato ad una scelta personale, dove Valle non ha utilizzato «nessuno dei linguaggi tradizionali, né figurativi né simbolici per rappresentare un evento pubblico, ma con le forme più astratte lascia al pubblico la scelta di come “attraversarlo”. Il messaggio che lascia è l’importanza di assumersi responsabilità e portare avanti scelte anche combattendo, «come fece mio padre, che per vedere realizzata la sua opera attese 11 anni». Un rapporto, quello tra la città di Udine e l'architetto, ma in generale con la famiglia Valle, «non sempre facile», spiega il figlio: tante idee disseminate, pochi i progetti portati a termine. Ma ora, a tanti anni di distanza, quelle polemiche si sono placate ed è tempo di rendere omaggio a un personaggio che, attraverso i suoi lavori, ha arricchito e fatto conoscere Udine in Italia e nel mondo, afferma il sindaco Furio Honsell, «dobbiamo riflettere sulle sue opere, delle quali il monumento alla Resistenza è quella più significativa in una città che è medaglia d'oro per la lotta di liberazione del Friuli». Il monumento di piazzale XXVI luglio è un «labirinto magico che fa rivivere lo spirito di Valle» per l'assessore provinciale alla Cultura, Francesca Musto, ed è «l'opera in cui l'intera cittadinanza si riconosce» secondo l'assessore alla Cultura, Federico Pirone. «Sono molto contenta del riconoscimento - ha commentato la moglie Piera Menichetti Valle -, spero rappresenti uno stimolo per Udine, affinché non si ripieghi mai su se stessa e si evolva nel tempo». La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della targa e la visita della mostra dedicata a Gino Valle.

(g.z.)

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