Una popolazione con sempre piú anziani e pochi giovani

Fornasin ha studiato il fenomeno. La popolazione diminuisce e il divario anagrafico si accentua

UDINE. Una popolazione regionale con sempre più anziani e meno giovani brillanti interessati a mettere a disposizione le proprie competenze in Fvg.

Che l’età media si sia notevolmente alzata ormai è una verità di cui si ha piena consapevolezza, ma a influire sulla demografia friul-giuliana è sempre più determinante anche la “fuga di cervelli”: giovani tra i 20 e i 29 anni che scelgono di vivere all’estero per studiare prima, lavorare e formare una famiglia poi.

L’analisi

Il ricercatore Alessio Fornasin analizza il fenomeno nella sua ricerca “Il futuro demografico del Friuli Venezia Giulia”, appena pubblicata per il Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine. A essere messi a confronto sono stati i dati sulla popolazione residente al 1° gennaio 2015 e quelli stimati per la stessa data dalle ultime previsioni demografiche regionali del 2011 dell’Istat.

In questo modo «si sono potute osservare le reali tendenze della popolazione», che hanno fatto emergere alcune differenze rispetto a quanto previsto. «Innanzitutto – spiega Fornasin – vanno evidenziate due questioni: la prima è che nel 2015 la popolazione è diminuita rispetto all’anno precedente (passando da 1,229 milioni 363 residenti a 1,227 milioni e 122); la seconda è che la differenza tra dato anagrafico e dato di previsione non è la medesima per tutte le età».

Proprio quest’ultimo elemento, secondo il ricercatore, consente «di fare alcune considerazioni sull’evoluzione della demografia regionale nei prossimi anni».

Fuga di cervelli

«L’elemento che mi sembra più rilevante è il numero più basso del previsto (di circa un migliaio) dei giovani nella fascia di età compresa tra i 20 e i 29 anni. Questo – sottolinea Fornasin – è un segmento della popolazione particolarmente importante sia nel presente che in prospettiva futura.

Si tratta, infatti, di giovani che sono appena entrati nel mondo del lavoro o lo stanno per fare e che stanno per iniziare o hanno appena iniziato la loro vita feconda». In Fvg sono dunque soprattutto i giovani che mancano. A fine 2014 i residenti nella fascia 20-29 anni erano 109 mila 608.

«L’ipotesi interpretativa di questo fenomeno – spiega il ricercatore dell’università di Udine – è che possa trattarsi dell’effetto sulla popolazione residente della mobilità studentesca e dell’emigrazione verso l’estero di giovani altamente scolarizzati».

Insomma, studenti e laureati che preferiscono studiare o continuare gli studi in altri Paesi e che, molto probabilmente, decideranno di stabilirsi e formare una famiglia proprio dove si stanno ora realizzando, fuori regione appunto.

Più anziani e meno stranieri

La tendenza di un ulteriore invecchiamento della popolazione trova conferma nella realtà. «Oggi le persone di 80 anni – sottolinea il ricercatore – sono più numerose dei bambini che hanno meno di un anno. Se poi consideriamo le sole femmine con cittadinanza italiana, le bambine nate nel 2014 sono meno numerose delle loro bisnonne che, nello stesso periodo, hanno compiuto 88 anni».

Quanto all’evoluzione della popolazione straniera, invece, è «molto al di sotto delle previsioni e in diminuzione in termini assoluti. Ma la contrazione – indica Fornasin – dipende dal combinarsi di più fattori. Tra questi l’acquisizione della cittadinanza da parte di molti stranieri e la minore attrattività del Friuli rispetto a qualche anno fa».

Il futuro del Fvg

«La permanenza della fecondità a livelli molto bassi – conclude il ricercatore – comporterà una ulteriore diminuzione del peso delle classi di età più giovane con un conseguente invecchiamento della popolazione».

L’assottigliarsi non previsto delle classi di età cruciali dei ventenni prelude dunque a un ulteriore impoverimento demografico della regione anche nel prossimo futuro. «Sono le persone – conclude Fornasin nella sua ricerca – che portano un contributo demografico e la loro mancanza creerà un depauperamento del capitale umano per il Friuli Venezia Giulia che avrà ricadute anche a livello economico».

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