Una nuova croce in mosaico a Manazzons

PINZANO. Il Circolo culturale di Manazzons di Pinzano al Tagliamento prosegue nell’impegno diretto a salvaguardare e rappresentare l’identità della piccola borgata (una novantina i residenti), il suo...

PINZANO. Il Circolo culturale di Manazzons di Pinzano al Tagliamento prosegue nell’impegno diretto a salvaguardare e rappresentare l’identità della piccola borgata (una novantina i residenti), il suo patrimonio di valori, esperienze e tradizioni. Tra queste, la necessità di sostituire la vecchia croce del cimitero del paese, realizzata in mosaico nel 1958 da maestranze locali, ormai consumata dal trascorrere degli anni e dalle intemperie. A occuparsene sono state Giannina Ciriani e Giulia Palamin, due maestre mosaiciste originarie della frazione del comune della Val d’Arzino che, con entusiasmo, hanno accettato di buon grado di aderire al progetto proposto dal circolo locale di rimpiazzare la vecchia croce con una nuova di altrettanto pregevole fattura.

«L’opera ha richiesto grande dispendio di tempo ed energie, sia per la ricerca dei materiali più adatti sia per la posa, viste anche le considerevoli dimensioni del manufatto (oltre 250 centimetri di altezza) – fa sapere il referente del Circolo, Pierfrancesco Palamin –. Si è cercato, inoltre, di dare una forma dai tratti originali, tale da richiamare nella sua immagine le caratteristiche che essa trasmette, e cioè sofferenza e amore. E’ stata così realizzata una croce a due assi intrecciati in orizzontale e uno verticale, ma in posizione discendente ai lati». Quindi, si è provveduto al rifacimento del basamento con pietre e materiale del luogo, la cui posa ha visto impegnati gli stessi volontari del sodalizio.

L’inaugurazione è avvenuta sabato scorso, alla presenza dell’intera comunità, nel corso della celebrazione della messa officiata dal parroco di Pinzano, don Roberto Sarti. «Questa è una delle tante opere che la popolazione di Manazzons ha realizzato in autonomia per completare o mantenere l’immagine del paese, grazie al fattivo contributo delle molte persone che aderiscono all’associazione, ognuna regalando il proprio contributo sulla base delle proprie competenze», conclude Palamin.(g.z.)

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