Una bandiera nera e una verde in Carnia

TOLMEZZO. Il Friuli conquista una delle otto bandiere nere assegnate a sei regioni del Nord Italia, per i danni causati alle Alpi da amministrazioni e società. Ad attribuirle è stata Legambiente, che nel suo annuale monitoraggio dello stato di salute dell'arco alpino ha conferito anche 10 bandiere verdi (di cui due al Friuli). La bandiera nera è stata ottenuta per le affermazioni del presidente della società Carnia Welcome, Massimo Peresson, a favore delle manifestazioni motoristiche in alta quota. Peresson, nella sua lettera di appoggio all’edizione 2014 della Motocavalcata, ha così dichiarato: «Non vogliamo dimenticare l'ambiente, a noi da sempre caro, che si crede venga danneggiato dalla manifestazione ma che in realtà ci guadagna in termini di cura e manutenzione». Un intervento che non è sfuggito a Legambiente e che ha fatto guadagnare al Frriuli la poco ambita bandiera nera.
La nostra regione, tuttavia, si riscatta con due bandiere verdi. La prima è stata attribuita ai Comuni della Valle del But per aver avviato un piano di azione orientato all’autosufficienza energetica; la seconda, invece, a Damiano Nonis di Mountain Wilderness per la complessa e spettacolare pulizia dell’Alta Valle dell’Arzino.
In cima alla lista dei “nemici della montagna” la Lombardia, con tre bandiere nere. La prima è stata assegnata alle segreterie dei partiti Pd e Svp che si sono prodigate per lo smembramento del Parco dello Stelvio (i cui 131 mila ettari ricadono per il 45% in Lombardia, per il 41% in Alto Adige e per il 14% in Trentino). Le altre due ai Comuni di Schilpario e di Lecco. Bandiere nere anche all’amministrazione comunale di Valtournenche (Val d’Aosta), alla Comunità di Valle delle Giudicarie (Trentino), al Comune di Exilles (Torino) e alla Commissione tecnica per attività di cava di Verona.
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