Un super-esperto con la famiglia della ragazzina

PORDENONE. «Non abbiamo presentato alcun atto o denuncia, né intendiamo farlo, almeno nel breve: il nostro compito è capire cosa possa essere successo e solo dopo trarre delle conclusioni».
Lo ha affermato l’avvocato Graziella Cantiello, a cui si sono affidati i genitori della dodicenne che lunedì mattina ha tentato di suicidarsi per presunto bullismo.
«Abbiamo costituito un gruppo di lavoro – ha spiegato il legale – che comprende anche esperti, a livello nazionale, del fenomeno del cyber-bullismo, sul quale hanno anche realizzato delle pubblicazioni. È importante capire la portata dell’evento, definire se fosse radicato all’interno della scuola, da quanto era iniziato, in che modalità. Al momento, ci sembra improvvida qualsiasi azione, poiché va prima definito il quadro generale. Chi siano gli artefici e quanto abbiano inciso nello stato d’animo della ragazzina lo stanno elaborando gli agenti della polizia postale» ha concluso l'avvocato.

«A nostra volta – ha aggiunto Cantiello – procederemo nello scandagliare l’attività digitale della bambina, ma solo dopo valuteremo cosa fare: la nostra unica premura è tutelarla dall’assalto mediatico che si è scatenato e a questo proposito sollecito tutti a fare un passo indietro, perché si parla di minori che hanno palesato debolezze e sensibilità dal portarli a maturare la decisione di dare corso a gesti estremi».
L’avvocato Cantiello e la famiglia della dodicenne si prenderanno, dunque, tutto il tempo necessario a ottenere un rapporto completo sui contenuti di chat e messaggi e sulle indagini effettuate dalla polizia postale in ambito scolastico e tra le famiglie dei compagni di classe dell’adolescente.
Solo successivamente decideranno se vi siano i presupposti per formalizzare denunce e procedere per via giudiziaria.
Nel frattempo restano prioritari il recupero della dodicenne e il suo reinserimento in un percorso di studi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto