Un suggestivo viaggio tra osterie e locande della vecchia Pordenone nei quadri di Giorgio Altio

l’iniziativa
laura venerus
Varcare la soglia del negozio sfitto di corso Garibaldi, trasformato in una galleria d’arte per dare spazio alla mostra “I veci locali de Pordenon”, vuol dire fare un salto a ritroso nel tempo in una città che non c’è più, ma che riaffiora nei quadri di Giorgio Altio. Tanti colori e allegria in squarci che permettono di sbirciare attraverso l’uscio di osterie e locande con le loro insegne che erano, esse stesse, un’opera d’arte.
Altio le ripropone come le ha viste in prima persona, mentre da giovane attraversava corso Garibaldi e Contrada Maggiore. Il più ammirato è l’angolo della Catina, alle cui spalle si staglia il campanile di San Giorgio, affisso sulla parete frontale. E poi locali ancora esistenti, come Il Gallo in piazzetta San Marco o l’ex Perla, che rimane nella memoria storica anche dei più giovani, ma che oggi ha cambiato nome e aspetto. Altio ne ripropone la versione originale, con l’orologio che si caricava grazie al passaggio della clientela attraverso l’uscio.
Si scorgono, tra le pitture dell’artista, i simboli di una Pordenone “vintage”, dal nobile interrompimento di piazza della Motta, con la trattoria all’angolo, alla passerella che attraversava la roggia in Vicolo delle Acque. Ed è una Pordenone che s’è trasformata negli anni: l’osteria Alla Nave occupava gli spazi dell’attuale supermercato Pam, Da Oscar era il locale dove oggi c’è il bar Victory, in corso Vittorio Emanuele, la trattoria Alla Rotonda si trovava nel Campiello del Cristo, dove oggi c’è la libreria Al Segno: originali dell’epoca sono i tre gradini che accompagnano il cliente in libreria e che un tempo accoglievano gli avventori della trattoria.
«La mostra si compone di una sessantina di opere – ha raccontato Altio –. È una passeggiata nella Pordenone che non c’è più, da piazzetta San Marco fino a piazzetta Cavour e lungo corso Garibaldi per concludersi in largo San Giovanni». Lungo questa direttrice si aprivano vicoli e piazze in cui i locali erano fulcro della vita sociale.
«Gran parte dei locali che ho dipinto li ho visti con i miei occhi – ha proseguito Altio – e una parte mi sono stati raccontati. Quello sui locali storici di Pordenone è un lavoro che ho intrapreso dal 2000: un aiuto me l’hanno dato Sergio Raso, con cui ho condotto una ricerca sui vecchi locali, e le testimonianze fotografiche dell’archivio di Gino Argentin».
La mostra, esposta al civico 13 di corso Garibaldi, al piano terra del palazzo Loredan Dolfin, sarà visitabile sino a fine anno la mattina dalle 10 alle 12.30 e il pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30. —
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