Un progetto per i bastioni nel parco del Rivellino

osoppo
Il parco del Rivellino ripensato in un progetto che riscopre i bastioni realizzati da Napoleone. Il progetto è quello ideato da Francesco Cattarino, 26 anni di Buja, che negli scorsi mesi ha conseguito a pieni voti e con lode la laurea magistrale in architettura all’Università di Udine, presentando una tesi sul forte di Osoppo e sul sottostante parco del Rivellino. «L’idea di sviluppare la tesi su questo particolare ambito – dice Francesco Cattarino – è sorta dalla curiosità nel vedere dall’alto del colle questi segni artificiali dei bastioni Napoleonici presenti all’interno del Parco del Rivellino e capire cosa fossero. L’obiettivo era di sperimentare la realizzazione di un parco in grado di interpretare i segni connotanti il luogo su cui sorge e dare una risposta, in termini di servizi, a una domanda di attività ricreative e sportive nell’area del forte di Osoppo». Cattarino, che è stato seguito dall’architetto gemonese Antonella Indrigo, prende in considerazione non solo l’area del Rivellino nota per l’organizzazione in passato del celebre festival reggae Rototom Sunsplash ma il territorio che si collega alla riva del Tagliamento fino al parco ex Colonie dietro la fortezza: «Pur partendo – spiega Cattarino – dal piano di recupero dell’architetto Pierluigi Grandinetti, ho cercato di valorizzare i bastioni napoleonici che erano stati realizzati con scopo difensivo spostando la terra. Nella parte del Rivellino ho immaginato un’area per grandi eventi valorizzando quello che c’era: non solo i bastioni ma anche l’ex tiro a segno e l’ex bocciodromo. Nella parte anteriore verso le ex Colonie ho immaginato un ulteriore parco per la città dello sport che è stato avviato dal Comune di Gemona». L’architetto Cattarino ha donato il plastico del suo progetto al Comune di Osoppo: «È una zona che si presta a molteplici utilizzi – dicono gli amministratori – e il piano di recupero dell’architetto Pierluigi Grandinetti prevedeva già un insieme di funzioni, sia nell’altopiano e sia nel Parco del Rivellino. Gli stessi collegamenti viari agevolano pure l’organizzazione di eventi di un certo livello. Un lavoro molto interessante e chissà che talune delle soluzioni non vengano presto attuate». —
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