Un pioniere dello sci di fondo addio al ct Umberto Macor

È stato celebrato ieri, nella chiesa Arcipretale di Predazzo (Trento), il funerale di Umberto Macor, uno dei grandi personaggi dello sci nazionale alla luce dei suoi trascorsi di atleta e di direttore tecnico della nazionale di sci fondo ai tempi del primo oro olimpico conquistato da un italiano, Franco Nones, ai Giochi di Grenoble nel 1968.
Di origini friulane (era nato a Studena Bassa, in Comune di Pontebba, il 5 gennaio 1930), Macor è deceduto martedì all’età di 89 anni, a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Si era segnalato con ottimi risultati nella gare nazionali nel dopoguerra, militando nello Sci Cai Monte Lussari, ed era entrato a far parte del Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle di Predazzo nel 1953, quando responsabile del settore fondo era un suo compaesano, Andrea Vuerich, un campione degli anni Trenta. Quando lo stesso Vuerich raggiunse il pensionamento, fu lui a sostituirlo nell’importante ruolo.
Eloquenti, per meglio comprenderne la caratura, le parole comparse ieri sul sito internet del Gruppo sciatori Fiamme Gialle: «Piange, insieme a tutto il mondo degli sport invernali, la scomparsa di Umberto Macor, papà del nostro collega Enzo e storica colonna portante del sodalizio gialloverde con sede a Predazzo, nel quale fece il suo ingresso nel 1953. Originario di Pontebba, Umberto Macor è stato un ottimo fondista e biathleta e, una volta appesi sci e carabina al chiodo, ha trovato enormi soddisfazioni in qualità di allenatore dei fondisti, sia per la Federazione italiana sport invernali, sia per le Fiamme Gialle, di cui è stato un’insostituibile e apprezzato dirigente dalle spiccate competenze tecniche, oggi tramandante al figlio Enzo, e da rare qualità umane. Umberto Macor è stato, fra l’altro, il primo tecnico nelle Fiamme Gialle del grande Franco Nones (medaglia d’oro nella 30 km olimpica di Grenoble 1968) e commissario tecnico della nazionale azzurra di fondo alle Olimpiadi di Innsbruck 1976».
Umberto Macor, che aveva costruito casa a Predazzo, dov’era apprezzato anche per la disponibilità a collaborare per lo sviluppo dello sci di fondo, era sempre rimasto legato al suo Friuli. Aveva anche presieduto il Fogolar Furlan delle valli di Fiemme e Fassa. «Con lui se ne va un pezzo di storia dello sport della Valcanale – ricorda il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, porgendo le condoglianze ai famigliari –. Gli siamo riconoscenti perché è un pontebbano che è stato sempre un punto di riferimento per la comunità, anche per i nostri giovani: un uomo che ha saputo fare onore alla sua comunità di provenienza facendosi apprezzare come tecnico dello sci ai massimi livelli».
Cordoglio per la scomparsa di Macor anche quello espresso dalla Fisi e dalla Fisi-Fvg che, tramite il presidente regionale Maurizio Dunnhofer, ricorda i grandi meriti acquisti dall’indimenticato maresciallo delle Fiamme Gialle.
Oltre al figlio Enzo, delegato tecnico della Fis e alla figlia Luisa, Macor lascia i fratelli Guerrino, che vive a Pontebba, e Remo (che vive a Tarvisio) e le sorelle Carmela e Maria. —
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