Un percorso fotografico sull’ex manicomio di Sant’Osvaldo
«Qui si vive in bianco e nero e si urla a colori», per dirla con le parole del poeta Federico Tavan, ed è un percorso fotografico attraverso sguardi e luoghi di un manicomio che non c’è più quello che si aprirà oggi a Udine nelle librerie Cluf, Feltrinelli, Paoline, Friuli, Giunti, Kobo, Moderna Udinese, Tarantola e Ubik. “Nessun rimpianto” è il titolo della mostra fotografica curata da Ivan Quaiattini, con scatti di Pietro Bianchi e Roberto Scovacricchi tratti dall’Archivio Fotografico del Dipartimento di Salute Mentale, e di Ivan Quaiattini. La mostra, realizzata in collaborazione con Dsm di Udine, Aas n.4 “Friuli Centrale” e Foto Piccinin Udine, resterà aperta sino al 10 ottobre e si inserisce all’interno della Giornata mondiale della salute mentale e nella ricca kermesse organizzata dalla Cooperativa sociale Itaca e intitolata “Disturbo? I colori della salute mentale in città”.
«Le foto d’archivio sono il ritorno al passato, col sapore della pellicola e del bianco e nero di un tempo – spiega Ivan Quaiattini –. Raccontano pezzi di vita dell’Ospedale psichiatrico di Udine. Colpiscono subito l’ordine, la pulizia; e poi la solitudine: la persona sola, isolata in quel grande “tutto a posto”. Le foto che ho scattato sono dell’oggi, con persone che hanno vissuto il manicomio e che ripercorrono alcuni degli stessi luoghi ormai in disuso, silenti e scrostati testimoni dell’istituzione totale che non esiste più. Non sono scatti casuali, ma mi hanno cercato. E hanno tutti alle spalle una relazione, uno scambio di momenti e parole con le persone ritratte. Altrimenti non esisterebbero».
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