Un palco internazionale per il coro studentesco che debutta a Pordenone

Il Festival internazionale di musica sacra, organizzato da Presidenza e cultura e centro iniziative culturali Pn, ogni anno presenta un programma multidisciplinare che si sviluppa in tutto il territorio regionale. Quest’anno, giunto alla sua 28esima edizione, l’evento pone come filo conduttore il tema della sacralità del profano, che porta sul palco il coro studentesco SingIN’Pordenone attraverso il progetto “Cantare insieme, vivere insieme” .

Il coro, formato da 40 membri tra docenti e studenti delle scuole di secondo grado di Pordenone, si era già fatto conoscere grazie all’appoggio del Coro polifonico città di Pordenone, da cui era nato nel 2006.

Domenica 22 dicembre alle 16. 30, al Seminario diocesano di Pordenone, il coro salirà per la prima volta su un palco di un evento di livello internazionale. La proposta è giunta inaspettata nei primi mesi dell’anno, suscitando nel gruppo un misto di preoccupazione ed euforia.

«Era sembrata una cosa più grande di noi. Lo sembra ancora, ma il timore iniziale è passato. Ci stiamo preparando per questo concerto da diversi mesi ormai, sappiamo che è una grande opportunità e vogliamo sfruttarla per metterci in gioco e farci conoscere».

Sono le parole di Giuditta, studentessa al quarto anno del Liceo scientifico Vendramini e segretaria del coro a tempo pieno. .

«Le differenze tra noi studenti e gli insegnanti svaniscono, siamo persone che condividono l’amore per il canto, che alle prove si divertono insieme e ai concerti condividono le stesse emozioni e le stesse preoccupazioni. Ci aiutiamo reciprocamente e impariamo gli uni dagli altri» aggiunge Daniela, studentessa del liceo scientifico Grigoletti.

La realtà del coro SingIN’Pordenone permette quindi di uscire dai ruoli predefiniti di studenti e docenti, accomunando ambedue le parti sotto il nome di “coristi”, consentendo di andare oltre alla conoscenza superficiale e spesso pregiudicata che si può ottenere dall’ambiente scolastico e dimostrando ancora una volta che nessuna differenza è insormontabile e che la musica è in grado di unire tutti. –

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