Un nuovo ospedale nel Pordenonese esiste già: alla Base di Aviano

Ecco come si curano gli americani. Lo standard di servizi è alto e quando vengono da noi vanno “preparati”

AVIANO. L’ospedale nuovo in Base ad Aviano ce l’hanno già, da qualche anno, all’area 1 di via Pedemonte. Una struttura all’avanguardia, con standard sanitari a stelle e strisce. Serve ogni anno 8.500 persone, ma ha le potenzialità per prendersi cura di 10 mila.

L’organizzazione. Cinque squadroni e 11 reparti con 17 specializzazioni e quattro a richiesta sono l’ossatura portante dell’ospedale: per il resto ci si rivolge alle strutture italiane «con le quali – afferma il colonnello Joyce Beaty, responsabile dello 31° Medical Group – abbiamo da anni un proficuo rapporto di collaborazione. Sarebbe impossibile portare avanti la nostra missione senza l’appoggio degli ospedali italiani».

Una struttura dotata di sale operatorie, una sala parto e camere per il travaglio all’avanguardia, una banca del sangue, clinica odontoiatrica, Tac, radiologia, farmacia e laboratori di analisi. Una sanità non centralizzata nella grande clinica di via Pedemonte, ma sparsa in otto punti dell’intera installazione militare. Rientrano nel personale anche i medici aerospaziali, uno per ciascuno squadrone di F16 che si prendono cura del benessere dei piloti.

I numeri. Nelle sale operatorie del 31° vengono svolti mediamente 4 piccoli interventi chirurgici al giorno, dall’appendicite all’operazione di ortopedia. La media è di una nascita al giorno. Ogni anno vengono svolte circa 96 mila analisi, 380 al giorno e 9 mila di queste vengono inviate per approfondimenti o agli ospedali friulani o in una base in Germania. «Ci appoggiamo a Pordenone e a Udine per i problemi pediatrici e legati alla maternità – prosegue Beaty –, al Cro per i casi oncologici e la gastroenterologia, e Pordenone per il pronto soccorso, cardiologia e pneumologia».

Ogni anno vengono fatte 50 mila ricette per medicine: il paziente si presenta alla farmacia con un contenitore e gli viene consegnata solamente la quantità necessaria per la cura. Al massimo sono previste 400 persone, ma ad Aviano lavorano in 350 tra medici e infermieri, militari entrambe le categorie, e personale amministrativo. I numeri delle prestazioni si giustificano anche con il fatto che ogni anno i militari si sottopongono a un check up completo. Ospedale promosso dalla Joint Commission, che ha certificato che risponde a determinati standard di qualità e sicurezza.

Le degenze. I posti letto sono 11, ma possono aumentare in caso di necessità. Stanze singole con la massima cura per i dettagli, con tv e kit per l’igiene personale. Le camere della maternità sono a due letti, con il neonato in camera e letto per il papà. Comprensibile la perplessità nel caso di ricovero negli ospedali italiani: «Noi spieghiamo – afferma il colonnello – che se dal punto di vista esteriore c’è una differenza, il livello delle cure è lo stesso, gli standard sono identici a questo ospedale e a quelli degli Usa. Credo che Pordenone con il nuovo ospedale raggiungerà anche i nostri standard estetici».

La collaborazione. «E’ un piacere e un privilegio – conclude Beaty anche a nome del colonnello J. Scott Calder, comandante del 31° Medical Group – lavorare all’interno di questa comunità».

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