Un nuovo centro sismologico sarà la “sentinella” del Friuli

UDINE. Non soltanto la rilevazione dell’attività sismica, con la misurazione della magnitudo e la localizzazione dell’epicentro del terremoto. La collaborazione tra il Centro di ricerche sismologiche dell’Ogs, la Regione e le università di Udine e Trieste ha dato vita a un progetto che consentirà di monitorare una serie di edifici sensibili e avere dunque in tempo reale e report sulle prime conseguenze di un eventuale evento tellurico.
E’ una delle novità annunciate in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del Crs: è stata la presidente della Regione, Debora Serracchiani, a tagliare il nastro assieme alla presidente dell’Ogs, Maria Cristina Pedicchio.
Un nuovo sistema
«Stiamo lavorando, grazie a un progetto che ci vede affiancati alla Regione e alle università di Udine e Trieste, a un sistema di monitoraggio che consenta di documentare l’attività sismica del territorio e dare tempestivamente l’allarme», ha indicato il direttore del Crs, Marco Mucciarelli.
«La rete sismometrica sarà affiancata infatti da strumenti e metodologie che permetteranno non solo di localizzare l’epicentro, ma di ricevere informazioni in tempo reale sull’impatto di un eventuale sisma su edifici di interesse strategico per la Protezione civile, grazie a tecnologie digitali a costi ridotti, e di allertare le autorità competenti, grazie a un sistema che sfrutta la maggiore velocità delle onde radio rispetto alle onde sismiche e consente quindi di dare un preallarme di qualche decina di secondi rispetto all’arrivo delle onde sismiche più distruttive.
Inoltre, grazie al coinvolgimento dei volontari della Protezione civile regionale, potremo realizzare delle mappe del risentimento sismico locale, utili per una preliminare e immediata individuazione delle aree nelle quali indirizzare tempestivamente verifiche e soccorsi». Strumenti simili sono già stati installati dal centro a Ferrara e Matera e presto anche a Enna. In Fvg, quest’anno, saranno allestite cento stazioni.
Il monitoraggio del territorio
I sismografi ad aghi stanno lasciando il posto a più moderne tecnologie informatiche: nella sala operativa del Crs campeggia uno schermo che rimanda i dati rilevati da decine di stazioni, disseminate in Fvg, ma anche in Slovenia, Austria, Veneto, Emilia Romagna e Trentino.
I rilevamenti vengono inviati in tempo reale alla centrale operativa della Protezione civile di Palmanova, In questi giorni, come spiegato da Mucciarelli a Serracchiani nel corso della visita alla nuova sede di via Treviso, viene monitorata ventiquattr’ore su ventiquattro la frana di Cazzaso, che da oltre un mese tiene in apprensione gli abitanti della frazione di Tolmezzo.

Collaborazioni con l’estero
Il Centro di ricerche sismologiche, nato nel 1977, impiega oggi 49 addetti tra ricercatori, impiegati e tecnici: oltre alla sorveglianza sismica preventiva, l’attività della struttura - incardinata nell’Ogs - ha importanti ricadute anche nell’ambito della ricerca. E sono tante le partnership sottoscritte con analoghe strutture attive in altri Paesi: tra questi, anche Malta, che ha recentemente chiesto l’avvio di una collaborazione con il Crs, che già gestisce la rete italo-argentina di stazioni sismometriche in Antartide e la stazione in Nepal, installata ai piedi del monte Everest, a 5.050 metri di quota.
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