Un morbo che colpisce il cervello, tutta colpa di una proteina modificata

Il morbo della mucca pazza – chiamato anche Bse – è una malattia neurologica progressiva tipica dei bovini (ma trasmissibile anche all’uomo) e caratterizzata da una modificazione permanente dell’encefalo, una degenerazione tale per cui il cervello assume l’aspetto di una spugna (da cui il termine “spongiforme”) e perde le sue normali funzioni. Dall’esito sempre mortale, la mucca pazza è trasmissibile nel momento in cui un soggetto sano ingerisce un qualche tessuto di un soggetto malato.

Negli anni Novanta, a seguito di un’epidemia di Bse nel Regno Unito, alcune persone cominciarono a sviluppare, in conseguenza del consumo di carne di bovini malati di encefalopatia spongiforme bovina, una nuova malattia neurologica, molto simile al morbo di Creutzfeldt-Jakob (ossia la nuova variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob). Le precise cause della mucca pazza non sono ancora del tutto chiare.

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Secondo la maggior parte degli esperti, però, la comparsa della malattia neurologica in questione avrebbe per protagonista una forma modificata di una proteina normalmente presente nei bovini, il cui nome è prione o proteina prionica cellulare.

La forma modificata del prione è responsabile di una reazione a catena dagli effetti devastanti. La sua presenza, infatti, comporta la progressiva modificazione dei prioni normali e la formazione di aggregati di proteine che, dopo aver intaccato l’encefalo in più punti, causano la morte del tessuto nervoso, creandovi dei veri e propri buchi (l’aspetto spongiforme che caratterizza l’encefalo dei bovini affetti da Bse è il risultato della creazione di questi buchi).
 

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