Un lavoro per i profughi: coltiveranno gli orti sociali

AVIANO. Saranno 70 i migranti ospitati ad Aviano che lavoreranno con il progetto approvato dal Comune e finanziato dalla Regione. La giunta ha licenziato il bando con cui si cerca un soggetto del terzo settore per svolgere questo compito.
Tra le attività, anche la coltivazione di orti sociali: i prodotti potranno tenerli o donarli alle famiglie in difficoltà. Secondo l’amministrazione comunale il progetto mira anche ad aumentare la sicurezza.
«Attraverso lo sviluppo di adeguati processi di integrazione - scrive nel bando - si favorisce la crescita della coesione sociale e si contribuisce alla prevenzione e al superamento delle cause dei conflitti e al miglioramento generale delle condizioni di sicurezza pubblica».
Per questo motivo si è pensato di impegnare gli stranieri in lavori socialmente utili per i quali gli stessi non percepiranno nulla.
«Il progetto – recita il bando – intende favorire percorsi di accompagnamento e inclusione sociale. Le attività devono inserirsi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale che non richiedano particolari forme di specializzazione e comunque nel rispetto delle capacità, attitudini, professionalità e ed intenzioni dei migranti».
Il progetto coinvolge 70 migranti, poco meno della metà di quelli accolti ad Aviano e nelle frazioni, che dovranno essere occupati per almeno 3 ore al giorno.
Saranno destinati ad attività di cura del patrimonio pubblico e di manutenzione degli immobili: sfalcio, manutenzione delle piste ciclabili, verde pubblico, marciapiedi e recinzioni, pulizia delle strade, tinteggiatura degli edifici pubblici «ed ogni altro lavoro assimilabile ai precedenti».
Faranno dei corsi di formazione, ma si occuperanno anche degli orti sociali: «L’attività - si legge ancora nella convenzione - potrà essere svolta in uno spazio già destinato dal Comune ad orti sociali; i migranti potranno poi utilizzare il prodotto sia per necessità personali sia donandolo a nuclei in difficoltà.
L’attività darà modo di acquisire competenze e di potersi relazionare con altri nuclei italiani che hanno nello stesso spazio il loro orto».
Nel progetto ci saranno anche corsi di italiano. Il gruppo di migranti sarà affiancato da un tutor che starà in stretto collegamenti con i soggetti gestori dell’accoglienza.
L’attività è rivolta a coloro che hanno presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale, che abbiano chiesto liberamente e volontariamente l’adesione ad una organizzazione di volontariato o di promozione sociale e che abbiano sottoscritto un patto per il volontariato.
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