Un ecografo innovativo donato a Urologia

L’apparecchiatura del valore di 120 mila euro è stata messa a disposizione dalla Pietro Rosa Tbm
Di Paola Dalle Molle

E’ stato donato al reparto di Urologia dell’ospedale di Pordenone un innovativo ecografo che permette l’esecuzione di biopsie mirate nei casi di tumori alla prostata su zone precedentemente evidenziate dalla risonanza magnetica multiparametrica. Un gesto generoso sostenuto dall’azienda Pietro Rosa Tbm, leader mondiale nella produzione di componentistica per aeromobili, nonché nei settori navale, petrolifero ed energetico con la realizzazione di pale per turbine.

Un nuovo strumento si aggiunge alla lista delle donazioni effettuate al reparto sin dal 2003 per l’ammontare di circa un milione 100 mila euro grazie all’impegno di un gruppo di imprenditori del territorio, fra i quali il primo era stato Romeo Antoniolli. «Oggi il reparto – ha specificato Paolo Bordon, direttore generale dell’Aas 5 – rappresenta un qualificato centro di attrazione extra-regionale». L’apparecchiatura, costata circa 120 mila euro, unica nel Triveneto, presente soltanto in pochi centri urologici italiani (Roma, Milano, Genova, Torino), è ora a disposizione dell’équipe di Urologia guidata dal primario Antonio Garbeglio. L’importanza della donazione è stata illustrata dall’urologo Daniele Maruzzi, che ha spiegato ieri le capacità diagnostiche dell’apparecchiatura alla luce delle più aggiornate cure rivolte a questa patologia. Oggi, infatti, il tumore alla prostata in Italia (dati sovrapponibili in Friuli Venezia Giulia) è la più frequente negli uomini con un’incidenza del 23 per cento e una mortalità dell’8 per cento. Il reparto pordenonese esegue circa 270 biopsie l’anno, di cui la metà per possibili neoplasie. In questi ultimi casi, soltanto un terzo dei pazienti deve sottoporsi all’intervento chirurgico, mentre per la restante percentuale sono utilizzate tecniche di cura diverse. «Un apparecchio così sofisticato – ha aggiunto Garbeglio – permette di individuare con maggiore chiarezza e precisione le caratteristiche delle neoplasie alla prostata che vanno valutate e studiate in modo multidisciplinare nell’ottica della migliore gestione del paziente».

Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri, Paolo Mancinelli, direttore della Radiologia interventistica dell’ospedale, e Luca Balestreri, direttore della Radiologia al Cro. La biopsia condotta con questo sistema ecografico permette di effettuare diagnosi fondendo le immagini effettuate con la risonanza magnetica multiparametrica con quella ecografica e mirando le zone sospette così come evidenziate dal precedente esame. Questo procedimento permette di valutare la strategia terapeutica scegliendo fra le indicazioni a disposizione in base alle diverse gradazioni di classi di rischio.

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