Un comitato sulle ceneri della Provincia scomparsa
Chiamati a raccolta ex presidenti, sindaci e esponenti del mondo economico Sonego e De Anna: non guardiamo al Veneto. Un convegno per voltare pagina

Mentre la Provincia di Pordenone si prepara a sparire, qualcosa si muove per non buttare via questa esperienza politica e territoriale.
L’occasione anticipa le celebrazioni per la nascita dell’ente, che festeggerà i 50 anni il prossimo anno.
Per questo Guglielmo Cevolin, professore universitario e presidente dell’associazione Historia, con il supporto della Camera di Commercio, ha chiamato a raccolta gli esponenti dell’economia, della politica e della società civile.
La risposta all’appello c’è stata, da parte di tutte le realtà del territorio, di ogni colore politico. Il presidente della Camera di commercio, Giovanni Pavan, ha sottolineato che l’obiettivo del progetto è «il riconoscimento di un pezzo di storia, oltre alla necessità di trovare degli obiettivi per il futuro, nell’ottica della condivisione di un progetto di continuità».
Per questo è stata lanciata l’idea di un comitato, composto da persone che rispecchino le realtà della Provincia, dagli ex presidenti dell’ente, passando per i sindaci dei comuni mandamento e di quelli rappresentativi delle aree più difficili, come quella montana. Ad ascoltare il progetto c’erano più di 60 rappresentanti.
Diversi anche gli interventi. Tra questi il presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti che, dopo aver definito Pavan un «piccolo Mazzini», ha evidenziato di voler parlare dei «nostri primi 50 anni. Perché, tra le varie cose, la Provincia ha registrato un fatto importante: questo territorio già esisteva».
Il senatore Lodovico Sonego e l’ex presidente Elio De Anna, si sono trovati in accordo sull’evitare l’ipotesi, ritenuta deleteria, di guardare verso il Veneto.
Anche l’ex sindaco del capoluogo, Alvaro Cardin, ha invitato a fare cerchio intorno al Friuli occidentale, punzecchiando «un certo tipo di “udinesità” che ha sempre cercato di mortificare Pordenone. Dobbiamo portare avanti – ha chiosato – un patriottismo territoriale».
Sulla necessità di una gestione di questo tipo, ma a livello più ampio, si è espresso il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi, che ha sottolineato la necessità di una gestione territoriale più efficiente e snella. Tra i cambiamenti più evidenti anche per i cittadini, c’è la gestione delle infrastrutture. È stato evidenziato il peggioramento delle strade di competenza provinciale.
Per dare unione e continuità a tutte le idee sul passato e sul futuro del territorio, oltre alla nascita del comitato è già stato previsto un convegno che il 25 settembre darà il via alle celebrazioni per i 50 anni della Provincia di Pordenone e potrebbe aprirne una nuova pagina.
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