Un auditorium per 500 persone al posto delle ex officine dell’Ipsia

Anche laboratori e locali di servizio per il Convitto Paolo Diacono in piazzetta Chiarottini a Cividale L’operazione costerà oltre due milioni di euro. Il Comune intercederà con la Regione per i contributi

CIVIDALE. Un grande auditorium, con 500 posti a sedere, e poi laboratori di chimica, fisica, arte, musica. Più, naturalmente, locali di servizio funzionali alle esigenze del personale.

Il Convitto nazionale Paolo Diacono, al quale nei mesi scorsi il Comune ha concesso in comodato d’uso gli ampi fabbricati che fino a qualche anno fa ospitavano le officine dell’Ipsia Mattioni, in piazzetta Chiarottini, ha redatto lo studio di fattibilità del piano di recupero e di conversione d’uso degli immobili, per i quali è dunque definitivamente accantonata, ormai, l’ipotesi demolizione. Ingente il costo dell'operazione, che richiederà una spesa di almeno 2 milioni e 250 mila euro.

«Un impegno economico notevole – ha evidenziato il rettore del Convitto, Oldino Cernoia, presentando al sindaco Stefano Balloch il programma d’intervento –. Le risorse dell’istituzione non basteranno», ha aggiunto, auspicando il sostegno dell’amministrazione comunale nelle procedure di richiesta di contributo da inoltrare alla Regione.

«Non mancherà», ha assicurato il primo cittadino, promettendo di intercedere presso la giunta Serracchiani «per far sì che l’opera venga inserita nel novero di quelle da finanziare in via prioritaria, stante la valenza del disegno». Valenza, ha aggiunto, «strategica per l’intera città».

La progettualità varata dal Paolo Diacono, in effetti, promette benefici per un’utenza ben più ampia di quella scolastica: all’occorrenza, infatti, l’auditorium (strutturato come un anfiteatro) potrà essere utilizzato anche per incontri pubblici, spettacoli, attività di associazioni locali. Idem dicasi per il settore all’aperto, sul retro dei capannoni, che sarà anch’esso organizzato in modo tale da poter accogliere svariate iniziative.

«Lo stabile – ha sottolineato Cernoia – non subirà modifiche a livello di volumetria. Diventerà un polo complementare alla sede centrale del Convitto, che da almeno 15 anni, come è noto, accusa carenze di spazi e che non può dunque disporre di tutti i laboratori di cui necessiterebbe. Non esiste, inoltre, un ambiente in grado di ospitare le attività collegiali: non per nulla dobbiamo spesso ricorrere all’aula magna dell’istituto Paolino d’Aquileia, al teatro Ristori o alla chiesa di San Francesco».

Il radicale “restyling” delle vecchie officine permetterà di colmare tali lacune e di coronare il percorso di crescita avviato, nell’ultimo decennio, dal Paolo Diacono, che si configura oggi «come un vero e proprio campus. Presto – ha chiosato Balloch – pure i visitatori potranno scoprire tale realtà: a breve il Comune realizzerà un percorso naturalistico fra il Belvedere e la Lesa, passando proprio rasente il Convitto».

Lucia Aviani

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