Un anno di Gesteco: ecco i momenti migliori del 2025

Ripercorriamo l’anno di Cividale: la finale di Coppa Italia e quella di Supercoppa, primo trofeo della società ducale

Gabriele Foschiatti
La Gesteco festeggia la Supercoppa dopo aver battuto in finale Rimini
La Gesteco festeggia la Supercoppa dopo aver battuto in finale Rimini

Anche per la Gesteco Cividale è tempo di salutare il 2025 e non può che essere un addio con il sorriso sulle labbra. Il quinto anno della giovane storia della società ducale è stato infatti più che positivo, segnando un importante cambio di status: i friulani non sono più una Cenerentola che si trova al ballo per caso, ma un’ambiziosa outsider che ha conquistato il palcoscenico con merito.

Ripercorriamo le tappe di questo viaggio, a partire dal suo avvio da sogno. Il 5 gennaio, in un PalaPerusini tutto esaurito, la Ueb batte la Vuelle Pesaro conquistando così l’accesso alle prime Final Four di Coppa Italia Lnp della sua storia, andando oltre le assenze di Miani e Marangon grazie a un Redivo da 38 punti. Le Eagles chiudono la prima metà di stagione al quarto posto con 26 punti e lanciano l’arrembaggio al trofeo di marzo. Lungo la strada Dell’Agnello si iscrive al club delle 100 presenze in gialloblù, qualche infortunio rallenta la corsa ma in semifinale contro Rimini la fatica è dimenticata. Il Pirata e il figliol prodigo Lamb sono protagonisti nella vittoria per vale la finale, in un PalaDozza colorato dal gialloblù dei tifosi friulani. Non basta l’entusiasmo però a superare una Cantù che si dimostra più pronta, come confermerà conquistando la promozione. Il contraccolpo è forte e le Aquile perdono quota, ma anche grazie ai tifosi rimangono in volo. Tre di loro raggiungono Brindisi in bicicletta e suonano la carica, godendosi la vittoria della rinascita dei propri beniamini.

Nella corsa verso i playoff Rota e Pillastrini, colonne portanti del progetto gialloblù, raggiungono quota 200 presenze e lo festeggiano con il quinto posto in classifica, record in A2. E poco importa se in post-season arriva una sconfitta in gara-5 contro Forlì, peraltro nel giorno della 200ª presenza di Miani. L’eliminazione fa male, ma non cancella la crescita.

L’oro Europeo U20 conquistato con la Nazionale da Marangon e Ferrari è il preludio di un’estate magica, in cui quella sconfitta in finale contro Cantù viene redenta con la vittoria della Supercoppa Lnp, primo trofeo della storia ducale. La rimonta in semifinale contro Forlì è una rivincita dolcissima, il successo contro Rimini al supplementare un trionfo “per cuori forti”, in perfetta linea con lo slogan preferito dai tifosi del PalaGesteco.

Da qui in poi i ricordi sono freschi e possiamo accelerare. L’infortunio di Freeman, asso di Coppa, rallenta la partenza dei gialloblù, che poi prendono ritmo, si godono l’esordio di Ferrari in Nazionale senior e la 100ª gara di Berti in gialloblù, arrivando a vincere sette gare di fila. Questa volta però il sogno Coppa Italia non si avvera, non bastano i 24 punti raggiunti vincendo una gara sofferta a Cremona. Ancora una volta la delusione non deve cancellare il percorso. I friulani chiudono il 2025 a due punti dalla vetta, con un ottimo quinto posto complessivo in un campionato super competitivo. All’orizzonte gli ostacoli non mancano, un ulteriore sprono per guardare in alto. Il 2026 si aprirà con un derby bollente contro Mestre e la 100ª a Cividale di Marangon, non c’è modo migliore di iniziare. 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto