Un ambulatorio per celiaci al Policlinico Città di Udine

In continuo aumento i casi di pazienti cui viene diagnosticata la malattia Riccobon: vogliamo aumentare l’attività e migliorare l’organizzazione dei servizi

Sempre più malati di celiachia: nasce al Policlinico Città di Udine l’ambulatorio specializzato all’interno del quale lavorerà la dottoressa Nicoletta Orzes. Sessant’anni, di origine bellunese, è un nuovo acquisto della struttura ed è una delle massime esperte in questa malattia, tanto che nel 2007 ha coordinato la pubblicazione della legge regionale per la diagnosi e il follow up.

Sempre più diagnosi

La celiachia – una condizione permanente di danno intestinale che insorge negli individui geneticamente predisposti in seguito all’ingestione di alcune proteine del glutine presenti in svariati cereali – rappresenta la patologia “alimentare” permanente più diffusa nel mondo occidentale, poiché interessa l’1 per cento della popolazione, ma solo un caso su sette viene diagnosticato; esiste, infatti, una discrepanza tra i casi diagnosticati (una ogni mille persone) e quelli attesi (uno su cento). Ciò perché gli individui non ancora diagnosticati presentano i sintomi più vari e, non ricevendo risposte adeguate, vagano spesso tra medici e ospedali alla ricerca di una soluzione ai loro problemi.

«Nell’ultimo ventennio, il numero delle diagnosi – spiega la Orzes – è cresciuto in maniera esponenziale in particolare fra gli adulti, grazie alle migliori disponibilità diagnostiche, alla conoscenza delle varie espressioni cliniche della malattia, ma anche di alcuni fattori ambientali, come le modificazioni genetiche del grano. È stato possibile così – sintetizza – arrivare a dimostrare che la celiachia era paragonabile a un iceberg, nel quale la parte emersa (un malato su tre) è rappresentata da coloro che manifestano sintomi intestinali “classici” e la parte sommersa, più frequente negli adulti, comprende pazienti asintomatici.

Più richieste per esami

Con il suo recente arrivo a Udine Nicoletta Orzes ha affiancato il collega Sandro Andreoli. Ma sarà l’intera struttura di Gastroenterologia a essere potenziata al Policlinico Città di Udine, dove l’ambulatorio di endoscopia digestiva eroga prestazioni ad accesso ambulatoriale per utenti esterni e per pazienti ricoverati nei reparti di degenza. Nel corso del 2017 la struttura ha effettuato 3.820 tra colonscopie e gastroscopie, numeri destinati a crescere vista la richiesta di maggiori prestazioni in convenzione da parte dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine: la richiesta di colonscopie per l’anno in corso, infatti, è aumentata del 50 per cento (da 600 commissionate nel 2017 si è passati a 900 per il 2018).

800 pazienti al giorno

In realtà, il 2017 per il Policlinico, con le sue 25 specialità, quasi tutte accreditate al Servizio sanitario, ha fatto segnare un aumento nel numero delle prestazioni erogate, come pure nell’afflusso di pazienti: ben 800 al giorno. «Questo – spiega Claudio Riccobon, amministratore delegato – anche grazie all’attivazione a regime del Polo 2 di Via Joppi: in particolar modo, è stata accreditata l’area chirurgica ambulatoriale, dedicata principalmente all’Oculistica e all’Ortopedia; adiacente alle due sale chirurgiche, vi è un’ampia e attrezzata area pre e post intervento, con 16 postazioni. In tale ambito sono inoltre operativi il Centro di riabilitazione (con una ventina di fisioterapisti) e altre specialità ambulatoriali. Nel 2017 si è registrato un aumento delle attività svolte in ambulatorio (interventi chirurgici compresi) rispetto a quelle erogate in regime di ricovero. In quest’ultimo caso, gli interventi in day hospital hanno ormai raggiunto quasi il 60%, secondo un orientamento sanitario sempre più diffuso».

Il boom dell’Oculistica

È stata soprattutto l’attività in Oculistica a registrare i maggiori incrementi nel 2017: circa il 20% in più rispetto al 2016, vi sono pazienti che arrivano dal Sud per farsi operare. Un altro settore in crescita è la Procreazione assistita, che è cresciuta del 10%. «Altre attività ormai non possono più crescere – annuncia Riccobon –, come nel caso della risonanza magnetica, per ragioni strutturali. Ci doteremo di una seconda apparecchiatura, tecnologicamente più evoluta. Sicuramente – osoerva – la qualità paga. Ritengo poi che l’utenza apprezzi un livello di organizzazione che cerca di rispettare le esigenze dei pazienti nei vari aspetti: non solo tecnico-professionali, ma anche organizzativi e relazionali».

E dopo la riorganizzazione dell’Ortopedia, con l’ingresso di una nuova équipe, coordinata dal dottor Bassini, il Policlinico progetta nuovi potenziamenti: «Stiamo potenziando l’attività – conferma Riccobon – nel 2018, inoltre, cercheremo di migliorare ancora l’organizzazione dei servizi, con l’intento di venire incontro sempre di più alle esigenze del paziente».

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