Ultraleggero caduto in Val Torre, morì il capitano delle Frecce tricolori: la Procura chiede l’archiviazione
Nell’incidente avvenuto nell’aprile 2023 persero la vita Alessio Ghersi e un parente. Il pm Giorgio Milillo: «Mancano gli elementi di prova per stabilire in modo giuridicamente sufficiente le eventuali responsabilità penali in relazione alla causazione dell’evento»

La Procura di Udine ha chiesto l’archiviazione per l’inchiesta relativa alla caduta dell’ultraleggero in cui perse la vita a 34 anni Alessio Ghersi, capitano delle Frecce Tricolori e un suo parente, avvenuta nell’aprile 2023 nell’Alta Val Torre.
Nel registro degli indagati per i reati di disastro aereo colposo e omicidio colposo erano finiti Silvia Rappo, proprietaria dell’ultraleggero Pioneer sul quale i due stavano volando, suo marito Corrado Rusalen e Moreno Stinat, soci e contitolari dell’Alpi Aviation, l’azienda di Pordenone che ha costruito il velivolo.
Per il pm Giorgio Milillo «mancano gli elementi di prova per stabilire in modo giuridicamente sufficiente l’eventuale responsabilità penali in relazione alla causazione dell’evento».
«Si è verificato quel che accade nella maggior parte degli incidenti aviatori che riguardano questo tipo di velivolo - ha commentato l’avvocato della famiglia Ghersi, Maurizio Miculan - ovvero l’impossibilità di ricostruire con certezza dinamiche, cause ed eventuali responsabilità dell’accaduto».
Il legale ha anche precisato: «Manca una scatola nera, il motore spesso si incendia con l’impatto e l’elica di volo finisce quasi sempre irrimediabilmente danneggiata. Ritengo, pertanto, non sussistano i presupposti per ulteriori approfondimenti investigativi e, quindi, non presenteremo opposizione alla richiesta di archiviazione. Concludo rilevando come il pm, nell’escludere l’ipotesi dell’errore del pilota, abbia espressamente riconosciuto la solida e consolidata esperienza dello stesso e il suo eccellente stato di servizio».
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