Udinese, la pazienza è finita: sciopero del tifo al Friuli

UDINE. Le avvisaglie che la pazienza dei tifosi friulani fosse arrivata agli sgoccioli c’erano già tutte, e da tempo. Se non altro per l’assedio dello scorso anno alla squadra al termine della gara contro il Crotone, con tanto di Daspo conseguenti, o per il gesto fatto a Genova di lasciare lo stadio prima della fine della partita senza dire una parola.

Il preludio del silenzio che si sentirà domenica 3 febbraio, allo stadio Friuli, perché nel momento vissuto dai tifosi nella maniera più cupa degli ultimi anni, è stata scelta questa forma di protesta: tutti presenti allo stadio, ma tutti zitti.
E l’annuncio di questa azione senza precedenti è arrivato in un modo mai visto prima. La Curva Nord e l’Associazione Udinese Club hanno firmato un comunicato congiunto per annunciare lo sciopero, ma anche per dire apertamente di aver chiesto alla società un incontro per capire in quale direzione stia andando la nave bianconera.
«A tutto c’è un limite – si legge nel comunicato dei tifosi –. Non vogliamo continuare a essere presi in giro. Pertanto chiediamo un incontro pubblico (aperto a tutta la tifoseria) alla presenza dei vertici societari, a partire dalla proprietà, dove venga spiegato chiaramente il “fantomatico” progetto che per tutti questi anni avete usato come alibi. Adesso siamo noi ad aspettare una risposta da parte della società e anche della squadra».
Messaggio lanciato, quindi, chissà se sarà recepito o se finirà perso nel vuoto, magari relegato nel dimenticatoio grazie a qualche bel risultato che potrebbe arrivare.
I tifosi questa volta sembrano decisi a non recedere, e dicono: «Resteremo in silenzio durante tutta la partita con la Fiorentina per manifestare tutta la nostra amarezza per le continue delusioni degli ultimi anni. Non sarà una vittoria a farci cambiare idea. Adesso ci aspettiamo fatti concreti e non le solite false promesse».
«Basta slogan ad effetto, qual è il grande progetto? – aggiungono – La tifoseria merita rispetto. Da sempre è stata vicina alla squadra, sostenendola anche nei momenti peggiori nonostante i ripetuti fallimenti sportivi degli ultimi anni, ma a tutto c’è un limite».
Un limite che l’Udinese pare aver abbondantemente oltrepassato. «Con 18 punti oggi – aggiunge il presidente dell’Auc Daniele Murato – la situazione non è certo buona. Abbiamo deciso di dare un segnale per far capire che questa situazione a noi non va bene. Saremo presenti, ma zitti, perché a volte il silenzio vale più di mille parole».
«Ci rendiamo conto che la partita è delicata – ha aggiunto –, ma dovevamo fare qualcosa, anche perché sono 5 anni che ci ritroviamo sempre nella stessa situazione».
Domenica, inoltre, non sarà esposto il solito bandierone dell’Auc nei distinti, e compariranno solamente due striscioni, uno dedicato alla memoria di Giuseppe Zamberletti, e uno di orgoglio rivolto al campione juniores di sci di fondo Luca Del Fabbro. —
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