Urla in centro a Udine e spinte ai poliziotti: un 47enne arrestato con il taser

È successo nel pomeriggio di mercoledì 29 gennaio in via Poscolle. L’uomo, in evidente stato di alterazione, è stato liberato con obbligo di firma

Timothy Dissegna
Un momento della colluttazione in via Poscolle a Udine
Un momento della colluttazione in via Poscolle a Udine

È stato arrestato dalla polizia, dopo essere stato colpito e immobilizzato con il taser, per aver resistito al tentativo degli agenti di bloccarlo, dopo che con le sue urla, nella serata di mercoledì 29 gennaio, aveva terrorizzato chi si trovava in quel momento su via Poscolle, a poca distanza dall’incrocio con via Zanon. Nel pomeriggio di giovedì 30, all’esito del processo per direttissima, il giudice Paolo Milocco ha convalidato l’arresto di Paolo Bresolin, 47 anni, di Udine, e ne ha disposto la liberazione con obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Era accusato di resistenza a pubblico ufficiale.

L’episodio si è verificato attorno alle 18. È a quel punto che, stando a quanto riferito da diversi testimoni, avrebbe iniziato a inveire contro passanti e avventori dei locali lungo la strada, tanto da far partire la chiamata alla Polizia di Stato. Gli agenti sono accorsi sul posto per riportare la situazione sotto controllo. L’uomo, però, era in evidente stato di alterazione e si è divincolato, ricorrendo alla violenza nei confronti degli stessi poliziotti. La scena si è svolta sotto gli occhi di alcuni cittadini e commercianti della zona, preoccupati per l’escalation della situazione. Qualcuno ha anche immortalato il tutto con il telefonino, diffondendo le immagini sui social.

Nonostante i tentativi di calmarlo, il quarantasettenne ha cercato di sottrarsi alla presa degli agenti, alcuni dei quali sono stati spinti. Dopo una breve colluttazione, tuttavia, anche grazie all’uso della “pistola elettrica”, sono riusciti a immobilizzarlo. A quel punto, è stato arrestato e condotto negli uffici della Questura, in viale Venezia. L’indomani, si è presentato in tribunale con il suo avvocato difensore, Massimo Forni, il quale ha chiesto e ottenuto dal giudice il rinvio dell’udienza a giovedì 6 febbraio. Nel frattempo, l’imputato dovrà rispettare l’obbligo di firma quotidiano. 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto