Udine, trovata priva di sensi a scuola inserviente muore in ospedale

UDINE. A trovarla, stesa a terra nel sottoscala, era stata una bidella, all’arrivo a scuola. Erano le 7.45 di venerdì e le finestre dell’elementare “Emilio Girardini” erano inspiegabilmente aperte. Le era bastato un rapido giro di controllo ai vari piani dell’edificio, per notare sul pavimento il corpo immobile di una donna e lanciare l’allarme. Nè era servito molto, al personale dell’istituto sopraggiunto nel frattempo, per riconoscere in quella persona l’addetta alle pulizie: una 49enne residente in via Riccardo Di Giusto con la figlia. Soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata di lì a pochi minuti al “Santa Maria della Misericordia”, la paziente è morta il giorno dopo. Fin qui, i fatti così come descritti dai testimoni.
Per far luce sulla misteriosa vicenda e per capire, prima di tutto, le ragioni del decesso, tuttavia, la Procura aveva immediatamente disposto l’autopsia e una serie di altri approfondimenti. Ieri, le prime risposte: il medico legale Lorenzo Desinan, incaricato dell’accertamento autoptico, ha illustrato il primo esito dell’esame al pm Paola De Franceschi. A quanto appreso, l’ispezione ha evidenziato la presenza di una frattura di circa 15 centimetri al cranio. Un colpo che l’anatomopatologo avrebbe escluso possa essere fatto risalire all’urto contro uno spigolo e che potrebbe piuttosto trovare spiegazione in una caduta frontale. Un’altra lesione, più piccola, è stata rinvenuta sul sopracciglio destro.
Pur mantenendo aperto il fascicolo e delegando, anzi, alla sezione di Polizia di Stato della Pg ulteriori accertamenti, il pm ha disposto il nulla osta alla sepoltura (negando invece l’autorizzazione all’eventuale cremazione, proprio in funzione di possibili nuovi accertamenti). Stando agli elementi fino a ora raccolti, il malore all’origine della perdita di sensi della donna - che, all’arrivo dei soccorritori, si trovava in stato soporoso - è avvenuto la sera del 14 febbraio.
E cioè poco dopo essere entrata in servizio, attorno alle 19.30, e avere cominciato a lavorare (come dimostrato dalle finestre rimaste aperte). Prima di recarsi nella scuola di via Judrio, una laterale di via Cividale, l’inserviente aveva fatto tappa nel centro per il trattamento degli alcolisti, di cui risulterebbe essere stata utente. Non è escluso che al lavoro fosse comunque arrivata con qualche bicchiere di troppo. Descritta come una brava persona, la 49enne era seguita anche dai Servizi sociali del Comune.
Oggi gli investigatori torneranno nella scuola per cercare di capire il punto esatto in cui è caduta. Attività non facile, visto che subito dopo il trasferimento della paziente in ospedale, nel sottoscala e nel resto dei locali si era provveduto a completare le operazioni di pulizia.
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