Udine, tasse comunali invariate: Irpef allo 0,2 e niente Imu sulla prima casa

È l’intendimento dell’amministrazione che sta lavorando al bilancio 2019. L’assessore: «Sarebbe un gran risultato»

UDINE. Le tasse restano invariate. La giunta comunale ha deciso di non ritoccare le tariffe per l’addizionale Irpef e l’Imu per il 2018. Decisione non ancora ufficializzata – gli uffici in questi giorni stanno definendo l’intero bilancio 2019 –, ma come anticipato dall’assessore Francesca Laudicina c’è l’intenzione di lasciare tutto com’è.

Nessuna variazione, dunque, per l’addizionale Irpef comunale, che rimane pari a 0,2 per cento, la stessa da più di un decennio, dal 2007, e rimasta tra le più basse. E nemmeno l’Imposta municipale propria riserverà spiacevoli sorprese per gli udinesi.

Dunque, se tutto dovesse rimanere così com’è, per quanto riguarda la prima casa l’Imu non si pagherà, a meno che non si tratti di abitazioni di tipo signorile, ville, castelli e palazzi storici per i quali l’aliquota si manterrebbe al 4 per mille con detrazione di 200 euro e il versamento anche della Tasi, arrivando quindi a un totale del 6 per mille. L’aliquota ordinaria per le seconde case è dell’8,6 per mille ma ci sono diverse riduzioni, come ad esempio gli immobili in comodato ai parenti, che pagano il 7,6 e nel caso in cui si tratti di parenti di primo grado c’è un’ulteriore riduzione del 50 per cento.

Sempre la tariffa al 4 per mille sarà applicata anche agli immobili – e relative pertinenze – dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Udine e alle start-up. Anche i locali che ospitano laboratori per arti e mestieri rimangono soggetti al 7,6 per mille, ma solo quelli per attività imprenditoriali non locati e concessi in comodato.

Gli immobili non concessi in locazione, in comodato e non utilizzati per attività imprenditoriali vanno al 9,8 per mille, mentre per aree fabbricabili e immobili utilizzati per attività imprenditoriale o professionale si paga ora l’8,6 per mille. Per tutte le tipologie di immobili non previste all’interno delle categorie (tra cui anche aree edificabili, terreni agricoli, immobili locati e in locazione finanziaria e inagibili) si applica la tariffa ordinaria dell’8,6 per mille.

«Non toccare le tariffe sarebbe un grande risultato – commenta l’assessore Laudicina –: se mi è possibile, è naturale che cercherò di rimodulare le aliquote per una maggiore equità fiscale compatibile con la congiuntura economica».

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