Udine, svuotata la cassaforte a casa dell'ex capitano dell'Udinese, Calori

Ladri nell’appartamento mentre era in ferie con la famiglia: bottino di quasi 100 mila euro
Udine 02 settembre 2012.Via Cosattini. Incidente. Cisclista sulla pista ciclabile colpito con lo sportello da una signora che scendeva da un auto in sosta..Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Ferraro Simone
Udine 02 settembre 2012.Via Cosattini. Incidente. Cisclista sulla pista ciclabile colpito con lo sportello da una signora che scendeva da un auto in sosta..Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

UDINE. La notizia li ha raggiunti al mare, dove stavano trascorrendo le ferie e da dove sono stati costretti a rientrare di gran carriera. Alessandro Calori, ex capitano dell’Udinese e allenatore di calcio dal 2005, e la sua famiglia hanno scoperto così che la loro abitazione era stata razziata dai ladri. Peggio: ribaltata e poi svaligiata.

L’ennesimo colpo grosso in città e dintorni è avvenuto nella centralissima via Cosattini, nell’appartamento in cui l’ex bianconero abita con la moglie e i figli. Quando la banda è entrata in azione, la casa era vuota già da qualche giorno.

Non è escluso, quindi, che i malviventi tenessero d’occhio da tempo il condominio e che avessero pianificato il colpo proprio confidando nell’assenza dei proprietari. Quel che è certo, comunque, è che una volta dentro si sono mossi con disinvoltura alla ricerca di quel che cercavano. E cioè della cassaforte.

Sono stati i vicini di casa, domenica, a notare che la porta della famiglia Calori era aperta e a contattarli immediatamente. Stando alla ricostruzione degli stessi vicini, il furto è stato compiuto tra venerdì e sabato.

Per entrare, direttamente dalla porta d’ingresso, i soliti ignoti si sono serviti di uno degli strumenti più classici della dotazione ladresca: il piede di porco. Semplice, ma infallibile anche di fronte a una porta blindata, come quella divelta all’allenatore.

Poi è cominciata la giostra. Non sapendo dove fosse nascosto il “tesoro”, gli intrusi hanno rovistato in due o tre punti dell’appartamento, buttando all’aria tutto quel che capitava loro a tiro. Finchè, trovata la cassaforte, hanno estratto la flex e l’hanno tagliata.

Bingo: dentro, Calori e signora avevano custodito gioielli e orologi per un valore complessivo commerciale calcolato in poco meno di centomila euro e affettivo inestimabile, trattandosi di pezzi raccolti in venticinque anni di matrimonio.

Poco, a quel punto, restava da fare: chiamato il 113, hanno atteso l’arrivo degli agenti della Squadra volante e dei colleghi della Mobile e della Scientifica, per il sopralluogo, il prelievo di eventuali impronte e l’avvio delle indagini.

Più o meno in quelle stesse ore, anche i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine stavano rilevando il furto, non meno rilevante, messo a segno nella villa di Tricesimo del commerciante Maurizio Anzil, titolare della catena Web, svaligiata dai ladri nella serata di domenica, mentre i padroni stavano rientrando da Lignano.

Mercoledì, Calori e i suoi stavano ancora facendo ordine nel pandemonio lasciato dai ladri. «Veri e propri animali – ha detto, sconsolato, l’ex capitano –. Tornare a casa propria e trovarsela ridotta in quel modo è davvero brutto. Ora, dovremo anche aggiustare i danni che hanno fatto per entrare.

Una volta, Udine non era così: questo è il quarto furto che subisco e ad agire è gente sempre più preparata. Purtroppo, prenderli e metterli in carcere non basta, visto che quando escono tornano a fare manbassa dove e come preferiscono. E allora, bisognerà attrezzarsi e aumentare i sistemi di sicurezza».

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