Udine, studenti e prof di nuovo fuori dal Sello

UDINE. Sabato scorso, per la seconda volta nel giro di una decina di giorni, il liceo d’arte Sello è stato evacuato. Il motivo è sempre lo stesso: i lavori in corso nel cantiere per la costruzione del parcheggio interrato di piazza Primo maggio provocano rumori e vibrazioni insopportabili. Ma i responsabili del cantiere assicurano che il monitoraggio delle vibrazioni nell’area ex Esso non hanno rilevato alcun superamento dei limiti. Per quanto riguarda il rumore, invece, all’impresa Vidoni è stata concessa la deroga.
Sabato scorso, come era accaduto il 24 settembre quando il personale della scuola scambiò le vibrazioni provocate da un rullo per un terremoto, in assenza della dirigente scolastica, Rossella Rizzatto, il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione del Sello, Stefano Secchiero, dopo le prime ore di lezione ha fatto evacuare la scuola.
L’ha fatto dopo aver rilevato «elevati e crescenti livelli di rumorosità e vibrazioni che hanno coinvolto tutte le aule presenti ai piani sin dalle prime ore del mattino. Rumore vibrazioni sentite personalmente e prodotte da operazioni di cantiere condotte, simultaneamente, dall’azione di più macchinari funzionanti contemporaneamente che hanno costretto insegnanti e alunni a un forzato allontanamento dall’area di interferenza con l’inevitabile sospensione delle lezioni avvenuta solo dopo diverso tempo e dopo che l’aumentare del livello di sopportabile di rumore e vibrazioni non rendevano più possibile le lezioni».
Ma non basta perché il responsabile della sicurezza reputa «questi episodi particolarmente gravi e lesivi per la salute e la sicurezza dei lavoratori della scuola ed è con crescente preoccupazione che docenti, alunni e personale ata prefigurano la prosecuzione del proprio operato nei prossimi giorni». E come la volta scorsa dalla sede del Sello di piazza Primo maggio è partita una segnalazione alla Procura di interruzione dell’attività didattica.
A esprimere vicinanza alla scuola è il Consiglio direttivo di Italia nostra che con il Sello divide la professionalità dell’architetto Diana Barillari, insegnante del liceo e componente del vertice dell’associazione ambientalista. «Anche noi come la dirigente del Sello, ci chiediamo come fosse possibile non prevedere che un cantiere a ridosso di una scuola avrebbe arrecato disagi - si legge in una nota -. Ci auguriamo come cittadini che siano state prese tutte le precauzioni in merito alla stabilità della struttura poiché le scuole devono offrire garanzie inoppugnabili per la sicurezza degli allievi e del personale».
Secondo Italia nostra però «l’avvio del cantiere è destinato a far emergere altre problematiche, vale a dire le modifiche richieste dalla Soprintendenza alle Belle arti che dovranno essere affrontate entro il 30 ottobre. Non è possibile ipotecare il futuro, ma sul progetto modificato le informazioni disponibili sono scarne». Italia nostra definisce, infatti, «lacunose le informazioni sull’autorizzazione paesistica e sulle variazioni al progetto approvate dalla Giunta comunale almeno a livello di documentazione iconografica».
Proprio perché «i dati parziali inducono nel cittadino dubbi e interrogativi che possono essere fugati solo dalla trasparenza: il primo passo - insiste il Consiglio direttivo di Italia Nostra - potrebbe essere l’eliminazione del “muro” che nasconde il cantiere. Proponiamo quindi la creazione di un sito web nel quale postare giornalmente le foto con lo stato di avanzamento dei lavori. Un esempio recente è quello offerto dal cantiere dell’ex albergo Impiegati a Monfalcone il cui sito web permetteva di verificare in tempo reale cosa stava succedendo, permettendo un’informazione trasparente e in presa diretta, una bella dimostrazione di democrazia».
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