Udine, riaperto il “ferro di cavallo”: la nuova viabilità in centro tra cittadini e negozianti «Disorientati e scettici»

Nel giorno della riapertura del “ferro di cavallo” ci si interroga sull’assetto futuro: «I lavori erano necessari, ma la Ztl e la carenza di parcheggi penalizzano la zona»

Chiara Dalmasso
Fine dei lavori tra via Canciani e via Battisti ©Foto Petrussi
Fine dei lavori tra via Canciani e via Battisti ©Foto Petrussi

«Il deserto dei Tartari». Prendendo a prestito il titolo del famoso romanzo di Dino Buzzati, Pietro Gasparini, titolare dell’edicola di piazza XX Settembre offre un’immagine del luogo quanto mai desolante. Poi precisa: «Soprattutto il pomeriggio». Sia come sia, complice pure il sole cocente di agosto e il caldo che è tornato a stringere la città nella sua morsa in piazza i pedoni in mattinata latitavano: qualche turista, e le prime auto a sperimentare la nuova viabilità, seppur temporanea, con il doppio ingresso all’area, da via Poscolle alta e da via Battisti.

La chiusura del cantiere

Proprio venerdì, 8 agosto, infatti, sono state rimosse le transenne anche sull’ultimo lotto di lavori in via Canciani, con la zona che è tornata percorribile dai veicoli con regolare permesso di circolazione in Ztl. Come già annunciato, sono ufficialmente conclusi i lavori di riqualificazione del Ferro di cavallo del centro, il semicerchio viario che comprende via Cesare Battisti, via Canciani e via Poscolle alta. In attesa che venga completata la posa della segnaletica stradale, dopo diversi mesi di dribbling tra cantieri, chiusure e riaperture, i cittadini stanno sperimentando il nuovo assetto del centro.

Confusione e dubbi

«Viviamo una situazione di continua indecisione e mancanza di chiarezza rispetto ai programmi dell’amministrazione comunale» si sfoga Gianni Lerussi, titolare del negozio di abbigliamento Salotto, in via Poscolle. «Non sappiamo ancora quale sarà l’assetto definitivo, soprattutto in merito alla Ztl, e questo è disorientante» prosegue Lerussi, lanciando un appello ai decisori: «Noi commercianti – soprattutto chi, come me, è qui da oltre trent’anni – vorremmo essere ascoltati».

Di parere analogo Antonella Colutta, dell’omonima farmacia, e Paolo Marchetti, antiquario a poche vetrine di distanza: «Chissà se il cambio di circolazione servirà a ripopolare un po’ piazza XX Settembre» dice la prima. «Le persone vivono di automatismi e certezze, questi continui cambiamenti non fanno che disincentivare i clienti dal frequentare il centro» chiosa il secondo. Un disorientamento che, dal punto di vista di Silvia Ancona della pelletteria Pam, sarebbe arrivato al punto da spingere diversi veicoli a imboccare via Poscolle in contromano, «perché non era chiaro che dovessero percorrere via Nazario Sauro».

Poco passaggio

«La presenza del cantiere lungo un arco di tempo di quasi un anno è stata deleteria dal punto di vista commerciale» osserva Livio Fiorica, tabaccaio di via Canciani. «I lavori erano inevitabili e sono stati fatti bene, ma il passaggio delle persone è stato più che dimezzato» continua, sostenendo di aver perso almeno il 30 per cento degli incassi in luglio, «di solito un mese trainante».

Se un negozio storico come la pelletteria Pam sostiene di non aver subito cali nelle vendite, altri non possono dire lo stesso: «Ovviamente il cantiere e la strada spaccata hanno impattato» dicono sia Lerussi sia Marchetti, quest’ultimo introducendo anche un ulteriore elemento. «I lavori avrebbero potuto concludersi prima, ci sono stati giorni in cui il cantiere era vuoto».

Un centro poco attrattivo

«Quello che manca, oltre ai parcheggi – non è possibile impiegare mezz’ora a cercarne uno, per giunta ad agosto – è un’offerta commerciale soddisfacente» commenta Alberto Pozzana, cittadino udinese che frequenta il centro solo per motivi professionali. «Servirebbero più incentivi ai commercianti e non continue limitazioni». Analogamente, aggiunge Lerussi: «Udine potrebbe avere un grande appeal, è un vero e proprio gioiellino, ma facciamo difficoltà a darle l’importanza che merita, a creare spazi di bellezza e raffinatezza». A maggior ragione alla vigilia della Supercoppa: «Con il clima di terrore che è stato paventato, i danni rischiano di superare i benefici» è il sentiment di molti.

Il nodo del mercato

«Ora che piazza XX Settembre è di nuovo bella – dice Gasparini – le manca solo il mercato, che garantirebbe un po’ di passaggio in più». In merito all’ipotesi di realizzarne uno coperto all’interno della galleria Astra, in molti non ci credono: «Non lo faranno mai, c’è troppo poco spazio» motiva Gasparini. Tra coloro che sarebbero favorevoli all’idea, Silvia Ancona si augura una «riqualificazione dell’area». Livio Fiorica, invece, appare piuttosto disilluso: «Non credo più a nulla che esca dagli uffici dell’amministrazione». 

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