Udine, pugno di ferro in Regione contro pausa caffè e assenteismo

L’assessore Callari: nessuna repressione, ma negli uffici e con il pubblico il personale deve tenere un certo decoro
Un distributore automatico di caffe' in un'immagine d'archivio del 25 gennaio 2009 a Livorno. Il prezzo del caffe' ai distributori automatici potrebbe crescere a breve di circa 15/20 centesimi. Lo annuncia la Confida, associazione della Confcommercio che si occupa dei distributori automatici (due milioni di macchine installate in Italia per due miliardi di euro di fatturato). L'aumento dei prezzi, spiega l'associazione, e' legato ai rincari delle materie prime, caffe' e zucchero in particolare ma anche a quello della plastica e alla crescita del prezzo dei carburanti, essenziali in questo settore dato che i distributori sono costantemente riempiti grazie al trasporto dei prodotti da parte degli addetti del settore (circa 35.000). ANSA / FRANCO SILVI
Un distributore automatico di caffe' in un'immagine d'archivio del 25 gennaio 2009 a Livorno. Il prezzo del caffe' ai distributori automatici potrebbe crescere a breve di circa 15/20 centesimi. Lo annuncia la Confida, associazione della Confcommercio che si occupa dei distributori automatici (due milioni di macchine installate in Italia per due miliardi di euro di fatturato). L'aumento dei prezzi, spiega l'associazione, e' legato ai rincari delle materie prime, caffe' e zucchero in particolare ma anche a quello della plastica e alla crescita del prezzo dei carburanti, essenziali in questo settore dato che i distributori sono costantemente riempiti grazie al trasporto dei prodotti da parte degli addetti del settore (circa 35.000). ANSA / FRANCO SILVI

UDINE. Il caffè alle macchinette non deve trasformarsi in una pausa troppo lunga. E i dipendenti regionali dovranno alzarsi e tornare a sedersi alle loro scrivanie nel più breve tempo possibile. Perché il break non si ascrive «ad attività lavorativa».

Dalla sede della Regione di via Sabbadini a Udine - 600 quelli in servizio su oltre 3.700 complessivi - scatta una stretta sulla condotta del personale. I primi a dover evitare che ci si fermi troppo a lungo nei corridoi o davanti ai distributori di bevande dovranno essere i dirigenti.

È a loro, infatti, che nei giorni scorsi il direttore centrale Francesco Forte ha inviato una circolare invitandoli a «porre attenzione alla condotta tenuta dal personale assegnato alle rispettive strutture».

Evitando, in questo modo, che «esprima un contegno non consono, suscettibile fra l’altro di poter arrecare pregiudizio all’immagine dell’Ente». Un invito, questo, che arriva dopo una reiterazione di questi comportamenti a quanto constatato dallo stesso Forte nei giorni in cui ha svolto il proprio servizio nel capoluogo friulano.

Una circolare che presto, come riferisce l’assessore regionale alla Funzione pubblica Sebastiano Callari, raggiungerà anche le altre sedi di Trieste, Pordenone, Gorizia e Tolmezzo dopo delle attente verifiche da parte dei funzionari. «Certamente – dichiara –, si è partiti da Udine ma riguarderà tutte le sedi.

In questa circolare il direttore centrale ha invitato tutti i dirigenti a vigilare su questi aspetti. Non si vuole demonizzare nessuno, anzi.

È una narrazione sbagliata quella secondo cui negli uffici della Regione ci siano persone che non lavorano e perdono tempo e che fa leva su alcuni individui che in passato si sono comportati da “furbetti”. Dando l’impressione che tutti si comportino allo stesso modo e che non si meritino lo stipendio, in realtà non è assolutamente così».

Una circolare che «non vuole essere punitiva – sottolinea Callari –, ma ha l’obiettivo di richiamare i dipendenti, a non prolungare oltre un certo orario la pausa e a non ripeterla troppe volte.

Questo anche perché troppo spesso dai cittadini la pausa viene interpretata come sbagliata a tal punto che molti affermano, anche nei social, che se si va in via Sabbadini non si trova il dipendente all’ufficio ma alle macchinette del caffè e questo non è ammissibile».

«Siamo partiti da Udine – prosegue poi l’assessore – perché sono arrivate delle segnalazioni. L’intenzione è quella di estenderla a tutte le sedi. Ritengo che i dipendenti debbano dare il buon esempio e ribadisco che non vuole essere un atto punitivo da parte dell’amministrazione regionale.

Da questo punto di vista voglio rassicurare tutti i dipendenti anche perché sono convinto che nella pubblica amministrazione lavorano tante persone valide professionalmente, ma è giusto segnalare se ci sono dei casi o se c’è qualcosa che non va».

Insomma, si invitano i lavoratori e le lavoratrici a «un senso di responsabilità». E quindi a prendere il caffè o a far durare la pausa nel più breve tempo possibile «perché sono a servizio dei cittadini. Laddove si verificassero delle inadempienze il dirigente lo dovrà segnalare e saranno presi dei provvedimenti.

Il tutto viene fatto con uno spirito di collaborazione e non vorremmo seguire l’esempio di altre regioni in cui si timbra anche quando si va a bere il caffè alle macchinette».




 

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