Udine omaggia le donne che hanno ideato l’Europa: sei luoghi con i loro nomi

La città ricorda le storie che hanno contribuito al dibattito socio-politico nel corso del Novecento. con vie e piazze a loro intitolate. L’assessore Facchin: «Celebriamo i principi di pace, democrazia e cooperazione internazionale»

La città compie un nuovo passo nel segno della memoria, dell’uguaglianza e dell’impegno civile: il comprensorio dell’ex caserma Osoppo, riqualificata nell’ambito dell’Experimental City, accoglierà nuove intitolazioni dedicate a figure femminili che hanno segnato la storia dell’Europa contemporanea con il loro contributo teorico, politico e umano.

È volontà dell’amministrazione locale, infatti, dedicare alcuni nuovi spazi della città (cinque vie e una piazza) a Ursula Hirschmann, Agnes Heller, Ada Rossi, Simone Veil, Edith Stein e Hannah Arendt. A loro, donne di diversa appartenenza politica, scuola filosofica, nazionalità, figure laiche e religiose, saranno intitolate cinque nuove vie e l’ex piazza d’Armi.

L’assessora alla demografica e alle pari opportunità, Arianna Facchini, sottolinea infatti come «attraverso la toponomastica intendiamo raccogliere l’eredità di queste donne europee, valori comuni di pace, collaborazione tra popoli, democrazia, giustizia e diritti umani, principi che hanno incarnato nella loro esistenza, con coraggio e visione. Nei nostri percorsi quotidiani potremo così imbatterci nelle loro storie straordinarie». Per due di queste, Agnes Heller e Simone Veil, sarà necessaria una apposita autorizzazione della prefettura, come prevede la norma nazionale, poiché la loro dipartita si è verificata da meno di dieci anni.

A portare questi nomi saranno, come detto, le nuove vie e la piazza nati dalla rigenerazione urbana del comprensorio dell’ex comprensorio militare dell’Osoppo, nell’ambito del macro-porgetto Experimental Cities. Si tratta di sei profili che si sono distinti nell’impegno politico, direttamente e indirettamente, dopo aver vissuto sulla propria pelle gli orrori della Seconda guerra mondiale. Sia perché perseguitate in quanto ebree, sia perché critiche nei confronti dei totalitarismi. Tra loro, Heller “tornerà” nel Friuli che l’ha più volte accolta: scomparsa nel 2019, nei suoi ultimi anni di vita ha visitato più volte l’estremo Nordest per partecipare ai festival culturali della nostra regione PordenoneLegge, èStoria e Mimesis a Udine. 

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